Nell’ultima domenica di campagna elettorale il centrodestra a Roma tira la volata a Rocca, mentre a Milano Renzi e Calenda lanciano lo sprint per la Moratti
Sette giorni e poi urne aperte in Lazio e Lombardia. E i partiti affilano le armi per l’ultima settimana di campagna elettorale, iniziata ufficialmente ieri. Due i maggiori incontri in programma, in vista del voto di domenica 12 e lunedì 13: il centrodestra si è riunito a Roma per rilanciare l’appoggio alla candidatura di Fontana; a Milano invece Renzi e Calenda sostengono Letizia Moratti. Diversi gli approcci sulle due sponde: temi più locali e a sostegno del candidato rispetto agli argomenti dell’agenda politica nazionale.
Il centrodestra alla prima conta dei voti
Alle urne saranno chiamati 12 milioni di elettori nelle due regioni. Si tratta del primo vero test per la maggioranza Meloni dopo il voto delle Politiche di settembre. A Roma sul palco dell’Auditorium della Conciliazione la premier Giorgia Meloni, i due ministri e vicepremier Matteo Salvini (per la Lega) e Antonio Tajani (per Forza Italia) e il capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi. Proprio la Meloni ha spronato Rocca: “Sta per cominciare l’ultima settimana di campagna elettorale, i colpi bassi si intensificheranno, ma siamo vaccinati, abbiamo fatto tutte le dosi. Non abbiamo paura. E a Rocca consiglio questo: non leggere niente, non farti condizionare, ragiona con la tua testa e vai avanti”. Silvio Berlusconi in un videomessaggio ha da un lato confermato l’ottimismo per la volata finale, dall’altro è tornato a stuzzicare gli alleati, Meloni in testa, sull’importanza di Forza Italia per la tenuta della coalizione di maggioranza. “Noi vinceremo la sfida del governo regionale. Ognuno con le sue idee e con la sua storia che merita rispetto. Forza Italia ci sarà, e sarà decisiva non solo sul piano dei numeri ma anche su quello politico”.
A Milano Renzi e Calenda attaccano
A Milano invece la partita delle ultime ore è sul voto utile: il prossimo presidente di Regione arriverà dalla somma secca dei voti. Ne basterà dunque uno in più degli altri. La sfida tra il governatore uscente Attilio Fontana, Pierfrancesco Majorino e Letizia Moratti si accende. “Prevale la logica del voto utile – spiega Majorino – che ha spinto il sindaco di Milano Beppe Sala a fare un appello a mio sostegno affinché non si sprechi il voto per battere Fontana”. Uno scenario respinto invece dalla Moratti e dai leader di Azione e Italia Viva, Carlo Calenda e Matteo Renzi. “Sala e Majorino stanno ripetendo esattamente lo stesso errore che ha fatto Letta alle politiche. Ci risparmino lo stanco ritornello al quale non credono neanche loro due. Lo dicono perché lo devono dire”. “La partita è apertissima – spiega Calenda – perché per come ha gestito l’emergenza Covid, è immorale votare Fontana, non è votabile”.