Sisto, Forza Italia, invoca la partecipazione al voto: «Occasione per ristabilire i principi costituzionali». Azione e +Europa si mobilitano a Roma, Calenda: «Obbligatorio dare una spallata al sistema ingiusto ed incapace»
Il Deputato di Forza Italia e Sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, è intervenuto stamattina nella trasmissione di La7, Coffee Break, dove ha espresso il suo parere in merito al Referendum Giustizia: «La pandemia e la guerra in atto non aiutano a focalizzare l’attenzione sull’attuale referendum che è un eccezionale strumento di democrazia diretta. Sarebbe grave ignorare questa opportunità, spero che i cittadini vadano a votare». Nel commentare il referendum ha chiarito: «Mi sembra un importante passo verso la ripresa dei principi costituzionali – e sulle proteste dei magistrati riguardo alla riforma del Csm – una parte di magistratura non riesce a capire che il cambiamento è necessario alla luce dei gravi fatti avvenuti. Non si può ignorare la crisi della giustizia»
Più Europa e Azione in campo
Grande mobilitazione anche fra +Europa e Azione. I due partiti, infatti, hanno organizzato vari gazebo a sostegno dei cinque referendum a largo Argentina, in Roma, per informare la popolazione in vista del referendum del 12 giugno. Il Sottosegretario agli Affari Esteri e segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova, ha dichiarato: «La riforma Cartabia è buona ma non è sufficiente. Puntiamo ai cinque referendum perché vanno a toccare in modo incisivo nodi che la riforma non mette nel mirino per via di questa maggioranza di governo». Della Vedova ha spiegato, in merito al comportamento del PD di fronte al referendum, non senza polemica: «Il PD non ha preso posizione perché è paralizzato dall’alleanza con i 5Stelle e non procede sulla via del riformismo -una critica anche a Salvini- ha proposto il referendum e ha fatto bene, ora sembra scomparso». Fra i presenti alla mobilitazione di Largo Argentina, Riccardo Magi, presidente di +Europa, Enrico Costa e Carlo Calenda, deputato e segretario di Azione, che ha detto: «Non sono referendario, ma questo è un caso eccezionale che permette di dare una spallata, oltre a quella data dalla Cartabia, ad un sistema giudiziario ingiusto ed incapace di risolvere il problema della legalità. Il mancato quorum? Non scalfirebbe il lavoro fatto, il popolo sovrano si sarebbe espresso. Purché poi non ci si lamenti della mancata giustizia»