Il governo lavora alle bozze del nuovo decreto per rivedere il Reddito di Cittadinanza. Nel documento anche il taglio del cuneo fiscale
Tre nuove misure che andranno a sostituire il Reddito di Cittadinanza. Con in più il taglio del cuneo fiscale. Il governo lavora alle bozze del documento che nei prossimi giorni verrà valutato dalle parti tecniche, prima di avviarsi lungo il percorso amministrativo.
Le tre nuove misure
In particolare nelle bozze sono inserite la Garanzia per l’Inclusione (Gil), la Prestazione di Accompagnamento al Lavoro (Pal) e la Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal). Un provvedimento conterrà altre misure sul lavoro e probabilmente sarà anche veicolo per introdurre le misure sul taglio del cuneo annunciato di recente dal Governo. Fra le misure contro la povertà, aiuto all’inclusione e alla disoccupazione, si notano da un lato l’inasprimento delle sanzioni per dichiarazioni false e truffe con pene fino a 6 anni di carcere, dall’altro un innalzamento degli sgravi fiscali e contributivi per le assunzioni dei precettori del Gil, agevolazioni che raddoppiano e premiano il datore di lavoro nel caso di assunzioni a tempo indeterminato.
I nuovi tempi
La Gil entrerà in vigore dal primo gennaio 2024, avrà un costo annuo per lo Stato di poco superiore a 5,3 miliardi e coinvolgerà circa 709mila nuclei familiari. Il beneficio arriva fino a 6mila euro l’anno, vale a dire 500 euro al mese (aggiornato alla scala di equivalenza) e può essere integrato fino a 3.360 euro (280 euro al mese) come contributo affitto. I versamenti avranno cadenza mensile e passeranno sulla “Carta di inclusione”. Per aver diritto al sussidio, il nucleo familiare dovrà avere almeno un componente che sia minore, o over 60, o con disabilità o invalido civile. Inoltre dovrà essere residente in Italia da almeno cinque anni (di cui gli ultimi due in modo continuativo), avere un Isee non superiore a 7.200 euro, un reddito familiare non superiore a 6.000 euro annue, un patrimonio immobiliare diverso dalla prima casa, non superiore a 30.000 euro, un patrimonio mobiliare non superiore a 10.000 euro. Il sostegno durerà 18 mesi, poi dopo una pausa di un mese, sarà rinnovato ogni 12 mesi e a partire dal 2026 verrà parametrato all’inflazione. Se un componente del nucleo trova un impiego da dipendente questo resta compatibile fino a un massimo di 3.000 euro di stipendio. Per i precettori del Gil parte un percorso di inclusione sociale e di avvio ai centri per l’impiego se è occupabile. Chi non si presenta ai servizi sociali o per il lavoro, senza giustificato motivo, decade dal beneficio.
La Gil e la Pal
Una “mini” Gil è prevista per i nuclei familiari (single compresi) in situazione di povertà ma che non rispecchiano le condizioni appena elencate e che quindi si trovano in un età fra i 18 e i 59 anni. In questo caso la misura è prevista per non più di due soggetti a nucleo familiare, il sussidio è di 350 euro al mese, ma in caso di due precettori al secondo spetta la metà, cioè 175 euro al mese. Infine per i beneficiari del Rdc che al momento della scadenza dei 7 mesi di sussidio previsti per quest’anno, hanno sottoscritto un patto per il lavoro e sono inseriti in misure di politica attiva, arriva la Prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal). Si può chiedere dal 1° settembre, e vale 350 euro al mese.