Le nomine del Consiglio di amministrazione Rai continuano ad essere una spina nel fianco del governo Meloni. Maggioranza e opposizione non riescono a trovare un accordo che possa portare alla formazione di un nuovo Cda in tempi brevi. La questione, però, va avanti da troppo tempo ed ora è giunto il momento di trovare una soluzione. Al momento, le opposizioni non avrebbero una linea condivisa, con il Pd che è convinto sia necessario procedere prima con la riforma della governance Rai e il Movimento 5 Stelle che chiede un nome “super partes” per il ruolo di presidente.
Forza Italia, però, non sarebbe intenzionata a rinunciare al nome di Simona Agnes, per cui nella tarda serata di ieri è stata avanzata l’ipotesi per cui le opposizioni avrebbero potuto non partecipare all’elezione dei quattro consiglieri di nomina parlamentare, prevista per domani mattina. Oggi, però, è giunta la smentita del centrosinistra che ha invece dichiarato che parteciperà al vertice, per “non lasciare la decisioni nelle mani della maggioranza“.
Leggi Anche
La questione, però, si presenta più complessa del previsto, a causa dell’impossibilità di raggiungere per il momento una maggioranza compatta che permetta le elezioni, in particolare quella di Agnes. Al centrodestra, infatti, mancano quattro voti per la maggioranza qualificata, tre se si considera Mariastella Gelmini, nel gruppo Misto dopo l’addio ad Azione. Gli emissari di Giorgia Meloni, quindi, starebbero lavorando per la formazione di un accordo con le opposizioni, così da non ritardare nuovamente il voto.
Rai, M5S: “Ok al voto del Cda domani“
Le speculazioni sull’assenza delle opposizione al voto sul Consiglio d’amministrazione Rai sono state fugate dalle dichiarazioni delle stesse forze politiche, che hanno confermato la loro presenza all’incontro di domani. Nessun passo indietro, ma solo la volontà di votare e creare il Cda più corretto ed equo possibile. “La suggestione che viene diffusa da alcuni organi di stampa, di disertare le aule in occasione del voto dei consiglieri di nomina parlamentare, è stata respinta dall’Assemblea dei parlamentari del M5s” hanno infatti dichiarato i pentastellati, sostenendo che non rientri nell’interesse pubblico lasciare il Cda nelle mani dei consiglieri “designati dalle forze di maggioranza“.
Gli esponenti del Movimento 5 Stelle avrebbero poi smentito ogni ipotesi di “inciucio” con la maggioranza, sostenendo che il partito è intenzionato più che mai a “sostenere gli Stati generali del Servizio pubblico, promossi e organizzati dalla presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, congiuntamente con la Commissione stessa“, in cui sarà possibile discutere nel dettaglio della riforma della governance della Rai, prevista ma non ancora messa in atto.
Rai, Pd: “La maggioranza ha rinunciato alla riforma della Rai“
“Il re è nudo, la maggioranza dice addio alla riforma della governance Rai” ha dichiarato in Commissione di Vigilanza Rai il capogruppo del Pd Stefano Graziano, annunciando che il governo non avrebbe alcuna intenzione di “recepire l’European Freedom Act“.

“Noi sulla Rai abbiamo tenuto una linea chiarissima. Siccome è entrata in vigore una normativa europea che chiede finalmente di rendere la Rai indipendente dalla politica e dai partiti, noi vogliamo che si faccia subito questa riforma” ha dichiarato ieri la segretaria del Pd Elly Schlein, sostenendo che, dal suo punto di vista, al momento rinnovare un Cda in scadenza sarebbe inutile e una decisione necessaria solo a “spartirsi le poltrone“. Non è chiaro quindi se il partito parteciperà al voto.
Rai, Avs: “Necessario trovare una posizione condivisa nel centrosinistra“
Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra hanno rilasciato una nota in cui dichiarano di ritenere “un successo delle opposizioni che sia stata fissata la data per l’avvio della discussione in commissione al Senato dei testi di legge sulla riforma della Rai e del recepimento del Media Freedom Act“. Affinché tale occasione non vada persa, i due leader hanno esortato il centrosinistra ad incontrarsi proprio per discutere una linea comune da adottare in vista del vertice.

“Dobbiamo liberare la Rai dal condizionamento dei partiti affinché il giornalismo d’inchiesta, il pluralismo, il ruolo della società civile e dei movimenti sociali e ambientali siano raccontati senza condizionamenti e mistificazioni” si legge nella nota, in cui Bonelli e Fratoianni dichiarano di essere intenzionati a partecipare al voto sul Cda previsto per domani “per proporre in modo condiviso nomi autorevoli e per evitare di lasciare spazi ulteriori alla destra e al governo Meloni“.
© Riproduzione riservata

