Il ministro della Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha nominato durante il Consiglio dei ministri di ieri, Fabio Ciciliano come prossimo capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale, al posto di Fabrizio Curcio. Dirigente medico della Polizia di Stato e commissario di governo per Caivano, è stato l’ex membro del Comitato tecnico scientifico per il Covid e proviene dal braccio della Polizia di Stato con la qualifica di dirigente medico ed esperto di medicina delle catastrofi.
Il Partito Democratico ha criticato questa scelta del governo. La capogruppo Chiara Brega ha dichiarato che è un cambio “immotivato” che dimostra come il governo di Giorgia Meloni continui “a perseguire logiche di appartenenza per istituzioni che richiederebbero solo preparazione e competenze”.
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Protezione civile, la biografia di Fabio Ciciliano
Fabio Ciciliano nasce a Napoli nel 1972 e si laurea nel 1997 in Medicina e Chirurgia all’Università Federico II. Tra il 2008 e il 2010 studia Scienze delle Pubbliche amministrazioni all’Università di Catania. Nel 2004 ottiene il suo primo incarico dirigenziale, quando viene nominato dirigente sanitario di primo livello all’Asl Napoli 2. Qui si occupa di medicina d’urgenza nell’ospedale Rizzoli di Ischia. Poi lavora all’emergenza immigrazione nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie) a Roma. Nel 2011 viene nominato commissario per l’emergenza immigrazione dal Nord Africa.
Nel 2009 e 2010 lavora con il Dipartimento dei Vigili del Fuoco e con quello della Protezione civile e fa parte dello staff nella Struttura allestita dal Governo per far fronte al problema rifiuti e l’allarme Terra dei fuochi in Campania. Durante il Covid viene nominato segretario del Comitato tecnico-scientifico durante il covid e nel 2023 è commissario alla riqualificazione di Caivano. In quest’ultimo ruolo, che svolgerà fino a settembre 2024, si occupa di gestire i 30 milioni di euro per la riqualificazione e lo sviluppo di aree e situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile.
Ciciliano ha affrontato grandissimi eventi oltre al Covid: come i funerali di Giovanni Paolo II, il terremoto dell’Aquila e dell’Emilia-Romagna, il terremoto ad Haiti nel 2010 e lo tsunami in Giappone nel 2011.
Protezione civile, Fabrizio Curcio lascia il vertice
Fabrizio Curcio termina così la sua seconda esperienza al vertice della Protezione civile. La prima volta è stata nel 2017, ma nel 2019 si è dimesso a causa di problemi personali. Mentre la seconda volta è tornato nel 2021 con Mario Draghi in piena pandemia Covid e è rimasto fino a oggi. Il suo mandato sarebbe scaduto nel 2025, ma il governo ha deciso di rimpiazzarlo immediatamente, poiché considerato un dirigente troppo legato alla politica italiana di un periodo ormai passato.
Meloni gli aveva tolto delle responsabilità con l’istituzione del ministero della Protezione civile, affidato a Musumeci. Curcio è stato prima nei Vigili del Fuoco e poi al Dipartimento dove ha gestito emergenze come terremoti e alluvioni e grandi eventi come i Giubileo del 2000 e il vertice Nato-Russia del 2003.
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