Non è il primo anno che Francesca Pascale partecipa al Pride di Roma. Aveva iniziato già da qualche anno, poi ha sfilato in compagnia di Paola Turci, quando è stata resa pubblica la storia tra le due. Poi c’è stato il matrimonio, ma da qualche mese è finito. Ora sono due anni che dalla bocca dell’attivista è uscito sempre e solo un nome: Silvio Berlusconi, rimpiangendolo giorno dopo giorno, come se il capitolo Turci non fosse mai esistito.
Nonostante la politica portata avanti dall’ex Presidente, la Pascale ritiene che lui avrebbe garantito i diritti della comunità LGBT e si fa portatrice di questi suoi valori. Anche al Pride di Roma non ha avuto paura nello sfilare con una maglietta a lui dedicata. Tutto ciò sembra un po’ ipocrita, soprattutto perché, quando il rapporto finì, fu anche per via delle idee contrastanti tra loro. Oggi lei stessa, che si fa paladina lgbt, lo rimpiange perfino in una manifestazione come il Pride.
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Al Roma Pride Francesca Pascale sul carro del Muccassassina agita lo striscione “Amore senza fine” e sotto mostrano la maglietta “Destra liberale dove sei? Silvio ci manchi!”#romapride #Berlusconi pic.twitter.com/8X7LtkeGvf
— Vanessa Ricciardi (@VanessaEffect) June 14, 2025
Francesca Pascale, simbolo del paradosso anche al Pride
Francesca Pascale ha sfilato al Pride sul carro del Muccassassina con una bandiera “Amore senza fine” e con una maglietta: “Destra liberale dove sei? Silvio ci manchi“. Ciò anche in occasione dell’anniversario della morte di Berlusconi che, lo scorso 12 giugno, è stato ricordato a due anni dalla scomparsa.
Anche in quell’occasione la stessa Pascale aveva pubblicato delle foto di lui definendolo “il mio tutto“. Emblematica è stata la sua intervista a Belve, lo scorso anno, dove, per circa 40 minuti, aveva parlato solo della venerazione che ha provato per lui sin da piccolissima. In quell’occasione Francesca Fagnani più volte ha cercato di minimizzare questo “grande amore” ma il tema centrale dell’intervista è stato solo il suo ex. Oggi Berlusconi non c’è più, i figli hanno preso le distanze da Francesca sin da subito, eppure lei non solo si fa portatrice del suo ricordo, ma lo usa anche per battaglie che hanno poco a che vedere con la sua figura.
“Meglio occuparci di infrastrutture e trasporti che di omosessualità“, o anche “Ragazzi se tutto va bene mi sa che veramente ve le porto le veline, le minorenni, altrimenti ci prendono tutti per gay“, sono solo alcune delle frasi di Berlusconi contro gli omosessuali. La prima venne detta nel 2008, su TeleRoma5, riferendosi a quanto detto da Jose Manuel Barroso, presidente della Commissione europea di allora, in merito all’attribuzione di un commissario italiano ai Trasporti, invece che alla Giustizia (che si sarebbe occupato anche di temi civili); la seconda, invece, venne detta in occasione della ricostruzione dei lavoro per l’Abruzzo, dopo il terremoto, nel 2009.
Ma l’ex cavaliere si espresse anche contro l’approvazione del ddl Zan che mirava a punire l’omofobia, nel 2018: “La legge sull’Omofobia rappresenta un passo indietro sul piano della libertà d’espressione che un movimento liberale come Forza Italia non può condividere né sostenere“.
Dunque, Francesca Pascale è davvero sicura che Silvio Berlusconi avrebbe partecipato con lei al Pride, sostenendo l’ostentazione dei diritti della comunità LGBT e approvando le sue battaglie? Ciò che ne emerge è un velo di ipocrisia, ma forse anche una certa confusione tra ciò che Berlusconi era realmente e ciò che lei avrebbe voluto che fosse.
Bisognerebbe però capire se l’attivista rimpiange così tanto l’ex premier per estrema devozione o il nominarlo in ogni occasione, anche quando non c’entra nulla, sia un modo per lei per ottenere più importanza rispetto a ciò che dice e fa.
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