Nello scontro con Marine Le Pen, Emmanuel Macron viene riconfermato presidente. Il consenso è esiguo: incerti gli scenari politici del suo secondo mandato
Emmanuel Macron è stato riconfermato all’Eliseo per i prossimi 5 anni: i risultati già lo davano vincitore alle 20 di ieri, 24 aprile. Così batte la sua rivale, Marine Le Pen, con il 58,55% dei voti contro il 41,45%. Sarà dunque lui il 26esimo presidente della Repubblica francese.
Dai sondaggi delle ultime settimane Macron era già considerato il candidato favorito, eppure Marine Le Pen gli ha dato del filo da torcere. Mai come in queste elezioni l’estrema destra arrivava così vicina ad una possibile vittoria. Di fronte ad uno scontro già visto nel 2017, quando Macron salì all’Eliseo con il 66,1%, battendo notevolmente l’avversaria che raggiunse il 33,9%, è evidente il calo di consensi per il presidente centrista, che è consapevole della frastagliata situazione politica nella quale si è visto arrivare numerosi voti non per supporto ma solo in funzione anti-Le Pen. «So quel che vi devo, un’era nuova che non sarà la continuazione del quinquennio che si chiude» dichiara il rieletto presidente.
L’incerto scenario
Raggiunge dunque la folla in festa a Champ de Mars. Significativa la scelta dell’inno dell’Unione Europea in sottofondo al suo arrivo trionfale. Ma con uno scarso consenso ci si chiede come sarà possibile mantenere le promesse di riforma da parte di Macron, quelle stesse riforme che lo videro al centro di numerose proteste già durante il suo primo mandato. Nel frattempo però, bisognerà attendere le elezioni legislative a giugno per il parlamento.
A tal proposito, se il radicale Mélenchon ha preannunciato la volontà di guidare il governo tentando di riunire la sinistra francese, in risposta, il presidente potrebbe annunciare la creazione di un «nuovo grande movimento politico», all’interno del quale vorrebbe attirare i fuori usciti dagli ex partiti tradizionali. Il precedente movimento, En Marche!, creato alla vigilia della prima campagna elettorale verso l’Eliseo, ad oggi non sembrerebbe infatti la soluzione più giusta per garantire a Macron anche la solidità di un governo.
Se Jean-Luc Mélenchon dovesse riuscire nel suo progetto, il panorama che ne verrebbe sarebbe una difficile coabitazione tra un presidente liberale e centrista ed un premier della sinistra radicale. Situazione problematica che Macron potrebbe evitare se la creazione di un nuovo movimento politico lo portasse ad ottenere la maggioranza anche in parlamento.
Le congratulazioni
Intanto arrivano le congratulazioni da Joe Biden e Mario Draghi, così come giungono messaggi da Putin, che augura al presidente il successo per questo suo secondo mandato. Si unisce Xi Jinping: «Il partenariato strategico globale tra Cina e Francia ha mantenuto un alto livello di sviluppo che darà un nuovo slancio e nuovi contributi alla pace, alla stabilità e alla prosperità globale» e aggiunge: «Attualmente la situazione internazionale sta attraversando profondi e complessi cambiamenti e il significato strategico dello sviluppo sano e stabile delle relazioni tra Cina e Francia è diventato sempre più importante».
Si congratula anche Zelensky: «Congratulazioni a Emmanuel Macron, vero amico dell’Ucraina, per la sua rielezione! Gli auguro ulteriori successi per il bene del popolo francese. Apprezzo il suo sostegno e sono convinto che stiamo andando avanti insieme verso nuove vittorie comuni. Verso un’Europa forte e unita!»