“Dal profondo rispetto istituzionale che nutro sia verso l’Ente Comune di Prato che verso la magistratura e dalla necessità di affrontare le imminenti fasi giudiziarie con la dovuta serenità“. E’ così che Ilaria Bugetti, sindaco di Prato, ha motivato la decisione di dimettersi dall’incarico nell’atto protocollato, sostenendo “di poter dimostrare e documentare la totale estraneità” rispetto all’ipotesi di reato di corruzione a suo carico.
Ed è così, terremoto politico in quel della città toscana, dove il primo cittadino del Pd, ha ricevuto il pieno sostegno del partito. “Le sue dimissioni non hanno soltanto un valore rispetto all’iter giudiziario, sono un gesto di amore e di affetto verso Prato“, ha puntualizzato in serata il segretario dem toscano, Emiliano Fossi. La scelta di dimettersi, come ribadito da Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale Pd, è “un grande atto di responsabilità e di rispetto verso le istituzioni e la magistratura. Una scelta difficilissima, sul piano umano e politico, che dimostra il suo senso dello Stato e l’amore per Prato“.
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Bugetti ha convocato una giunta straordinaria per comunicare ai suoi assessori la volontà di rassegnare le dimissioni, dopo il quale ha inviato l’atto protocollato a prefettura e presidenza del consiglio comunale. Dimissioni che arrivato esattamente a una settimana di distanza dalla ricezione di un avviso di garanzia dalla procura di Firenze che la informava di essere indagata per il reato di corruzione nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia che riguarda presunti illeciti nei finanziamenti elettorali quando Bugetti era consigliera regionale. Bello specifico, i sostituti procuratori accusano il primo cittadino di essere stata corrotta dall’imprenditore Riccardo Matteini Bresci.
Le indagini, poi, si sarebbero ampliate fino ad ipotizzare anche il coinvolgimento del vicesindaco, Simone Faggi. Difatti, l’esponente del Pd, in base a quanto si apprende, sarebbe stato raggiunto da un avviso di garanzia. La sindaca Bugetti e l’imprenditore Bresci, entrambi indagati per corruzione, saranno interrogati dal gip il prossimo 23 giugno.
Come prevede la riforma Cartabia devono essere sentiti ai fini della richiesta delle misure cautelari sollecitate dalla stessa procura fiorentina: gli arresti domiciliari per il primo cittadino dem, il carcere per l’imprenditore. Bugetti fino a ieri, in occasione di un consiglio comunale durato meno di un’ora, tra le proteste dell’opposizione che ha poi lasciato l’aula, aveva pubblicamente dichiarato la volontà di dimostrare la sua innocenza andando avanti nel suo ruolo.
Alla scadenza dei venti giorni a disposizione per consegnare le dimissioni al consiglio comunale, il ministero dell’Interno dovrà nominare un commissario prefettizio per reggere le sorti dell’amministrazione, fino alla convocazione di nuove elezioni comunali.
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