Ponte sullo Stretto, dubbi sul progetto a fasi: “Può essere rischioso”

L'Anac e l'Associazione Invece del Ponte temono che un progetto per fasi possa portare alla non conclusione del progetto, provocando costi ingenti per la popolazione e nessuna soluzione finale. Pietro Ciucci, ad della Stretto di Messina, ha invece dichiarato che questo rischio è inesistente

Redazione
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Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina continua a creare diverse perplessità tra gli esperti così come nel mondo della politica. Oggi Guido Signorino, in rappresentanza dell’Associazione Invece del ponte, nel corso dell’audizione presso l’VIII Commissione della Camera, ha annunciato i suoi dubbi su un progetto da lui definito una “mostruosità“. Secondo Signorino, infatti, l’iter per la costruzione del Ponte starebbe subendo una ingiustificata velocizzazione che “si pone in palese contrasto con le regole e le norme cui obbligatoriamente e necessariamente soggiacciono tutti i lavori nel nostro Paese“.

In particolare, secondo l’Associazione Invece del ponte, sarebbe assurdo procedere ad un progetto che prevede “approvazioni per fasi costruttive“, perché il pericolo che i lavori inizino per poi non essere conclusi è sempre dietro l’angolo. “Requisizione di case e terreni, scavi, devastazione di un Luogo unico come l’area dello Stretto, non servirebbero a nulla se non si riuscisse a costruire l’intera opera” ha infatti dichiarato Signorino, prendendo le difese di tutti coloro che potrebbero subire le conseguenze portate dal lavoro sul Ponte senza poi mai vederne l’effettiva realizzazione.

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Guido Signorino

L’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha commentato le affermazioni dell’Associazione, rassicurando tutti sulla modalità di costruzione del Ponte. “Non ci sono dubbi sulla certezza delle fasi costruttive del ponte sullo Stretto, né indeterminatezza sui costi – ha dichiarato l’Ad – Non c’è un rischio di incompiuta, il progetto è assolutamente fattibile ed è stato aggiornato nelle modalità previste per legge“.

Ponte sullo Stretto, Anac: “Progetto a fasi sarebbe rischioso

Le opinioni espresse da Guido Signorino sono state condivise anche dal presidente dell’Anac (Autorità nazionale anti corruzione), Giuseppe Busia, che è stato oggi ascoltato in Commissione Ambiente. Secondo il presidente, il governo si sarebbe rifiutato di acquisire il vecchio progetto e usarlo come base di gara per completarlo e migliorarlo e in questo modo l’iter esecutivo rischia di diventare piuttosto rischioso.

Oggi serve approvare il progetto esecutivo in modo unitario, senza spezzettarlo in fasi esecutive e naturalmente senza avviare i lavori prima di avere un quadro complessivo dell’opera” ha sostenuto infatti Busia, per poi aggiungere: “La parte pubblica finirebbe per prendere su di sé rischi che non le competono ed i costi potrebbero aumentare oltre il limite fissato dalla normativa europea“. Secondo Busia quindi l’approvazione deve avvenire in un’unica soluzione, oppure sarebbe difficile avere un quadro chiaro e complessivo dell’effettiva realizzabilità dell’opera e dei relativi costi.

Proprio sul fronte della spesa da affrontare per il progetto del Ponte sullo Stretto, Anac ha stabilito che “è importante unitamente al progetto avere una trasparenza ampia sui costi, questo è essenziale per valutare i vincoli di bilancio e la compatibilità con l’articolo 72“, che impone di non superare il limite del 50% rispetto a spesa iniziale. Inoltre, nel momento in cui il ministro si renda conto di aver bisogno di più esperti, è giusto che li abbia “ma la cosa importante è che l’asseverazione, che ha a che fare con oneri, costi e piano finanziario, sia affidata anche alla Corte dei conti oltre che al Cipe e alle commissioni parlamentari“.

Forza Italia: “Il Ponte sullo Stretto può fungere da volano per il Sud Europa

Un messaggio incoraggiante è invece giunto da un documento politico preparato da Forza Italia e che sarà messo ai voti al termine del Consiglio nazionale del partito. In questo testo si leggono riscontri positivi da parte del partito per quanto riguarda l’opera infrastrutturale voluta dalla Lega di Matteo Salvini. “Crescita significa anche disponibilità di infrastrutture adeguate in ogni area del paese, specialmente in quelle più penalizzate, anche per motivi geografici, come il Mezzogiorno” dice FI, sostenendo che il Ponte sullo Stretto è una delle opere fortemente volute dal loro fondatore, Silvio Berlusconi.

Il ponte sullo Stretto di Messina è l’opera simbolo, che può fungere da volano” si legge nel documento, che si conclude con un messaggio di esortazione: “Ma naturalmente deve essere parte di un grande progetto di infrastrutturazione, anche in ambito digitale, che unisca davvero il nostro Mezzogiorno all’Europa“.

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