Il 14 agosto di sei anni fa, alle 11:36, un boato scuoteva la città di Genova. Il ponte Morandi, una delle infrastrutture simbolo della città, è crollato ed ha portato con sé le vite di 43 persone. Una tragedia che ha sconvolto un’intera Nazione e che ha portato alla luce il grave problema della mancata manutenzione delle strutture in Italia. A pagarne il prezzo maggiore sono state le vittime innocenti che transitavano su quel ponte alla vigilia di Ferragosto.
Sei anni dopo, il processo necessario a comprendere le responsabilità della tragedia è ancora in corso. Il prossimo 11 settembre è prevista la ripresa delle udienze per i 58 imputati. Intanto, ad oggi, Genova ospiterà le commemorazioni organizzate in collaborazione con il Comitato Parenti Vittime del Ponte Morandi. In questo sesto anniversario della tragedia genovese, i politici italiani si sono stretti intorno al dolore dei parenti delle vittime, ricordando l’importanza delle commemorazioni di una ferita che rimane ancora aperta.
Leggi Anche
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al sindaco di Genova, unendosi alla commemorazione delle vittime del Ponte Morandi. “Le immagini di quel drammatico evento appartengono alla memoria collettiva della Repubblica e richiamano alla responsabilità condivisa di assicurare libertà di circolazione e assenza di rischi a tutti gli utenti tutelando il patrimonio infrastrutturale del Paese” ha dichiarato il Capo dello Stato, sottolineando che “le responsabilità devono essere definitivamente accertate e auspico che il lavoro delle autorità preposte si svolga con l’efficacia e la prontezza necessarie a ogni sentimento di giustizia “.
Casellati: “Una tragedia che ha segnato l’intero Paese“
“Oggi ricordiamo con profonda tristezza le vittime del crollo del Ponte Morandi a Genova, una tragedia che costò la vita a 43 persone e segnò l’intero Paese” ha dichiarato il ministro per le Riforme costituzionali Elisabetta Casellati, sottolineando: “Le immagini e il dolore di quel 14 agosto del 2018 sono impresse nella nostra memoria, così come la straordinaria reazione dei Genovesi e di una città che ha saputo rinascere più forte e determinata di prima“. Un messaggio di cordoglio ma anche di speranza, che pone l’accetto sulla resilienza del popolo genovese, che si è rialzato dalle macerie, pronto a costruire un futuro più solido e più sicuro.
La senatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, ha voluto ricordare l’importanza della solidarietà mostrata dai cittadini di Genova, che continuano a combattere con il dolore di “una ferita ancora aperta“, per poi aggiungere: “Oggi il mio pensiero va alle vittime, ai loro famigliari, ai soccorritori di allora e ai costruttori impegnati fin dal giorno dopo a far rimarginare quella ferita“.
La Russa: “Il ponte San Giorgio segnale di riscatto per Genova“
Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha voluto porre l’accento sulla ricostruzione tempestiva del ponte San Giorgio, ricordando come “le ferite di quel disastro sono ancora aperte, così come saranno per sempre scolpite nella nostra memoria le immagini di una città, Genova, spezzata in due e quel senso di incredulità e rabbia che tutti abbiamo provato in quei drammatici momenti“.
La Russa ha voluto rinnovare “il dolore per i caduti” e allo stesso tempo evidenziare come questa possa essere un’occasione per “riflettere sull’eccezionale esempio di resilienza e impegno che ha portato alla rapida ricostruzione del nuovo Ponte San Giorgio“, definito “un significativo segnale di riscatto per l’intera comunità nazionale“. Il presidente del Senato ha sostenuto che tale ricostruzione sia il frutto “della straordinaria coesione di tutte le istituzioni coinvolte, a partire dal Comune di Genova e dalla Regione Liguria, dell’impegno della società civile, delle imprese, delle maestranze e della straordinaria volontà di una terra che ha sempre dimostrato di saper superare difficoltà e avversità“.
In questo modo, secondo La Russa, è stato possibile offrire un “modello di efficienza e determinazione“, che non deve essere dimenticato. Allo stesso modo è necessario mantenere costantemente alta “l’attenzione sui rischi ambientali e infrastrutturali, investendo nella sicurezza e nella manutenzione per evitare future tragedie” perché “il ricordo di quel giorno ci guida nella nostra missione di costruire un futuro più sicuro e sostenibile per le prossime generazioni“.
Salvini: “Quel dramma riuscì ad unire la città“
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha voluto ricordare come “sei anni fa l’Italia si sia fermata davanti al crollo de ponte Morandi“, tragedia che innescò “tanta rabbia per una situazione che poteva essere evitata“. La costruzione del ponte San Giorgio, però, per il ministro rappresenta “la commovente capacità di reazione del popolo genovese” che “superando ostacoli, burocrazia e lentezze, portò alla costruzione in tempi record di un nuovo Ponte, diventato un modello ingegneristico nel mondo“.
Il vicepremier leghista ha concluso il suo intervento, sostenendo che “questa straordinaria opera infrastrutturale dimostra ancora oggi che, se tutti sono disposti a fare la loro parte, l’Italia ha tutti i mezzi necessari per rinascere nel nome dello sviluppo, del lavoro e del Sì: è l’impegno che stiamo portando avanti“.
© Riproduzione riservata