Pnrr, tregua tra Roma e Bruxelles: nuovo passaggio per la Corte dei Conti 

Davide Fosteri
3 Min di lettura

L’Europa cerca il dialogo ma prosegue sulla strada dei controlli per i progetti di rilancio. Si va verso il voto di fiducia per il decreto sulla Pa

Toni più bassi ma l’Europa tiene la linea dei controlli sul Recovery. Prosegue la trattativa tra Roma e Bruxelles, dopo la doppia partita aperta nei giorni scorsi, quella sui controlli dei piani per il Pnrr e quella sul ruolo della Corte dei Conti. 

Il governo intanto tiene il punto sugli emendamenti al decreto Pa e lunedì dovrebbe chiedere a Montecitorio un voto dell’aula ponendo la fiducia sul provvedimento. Palazzo Chigi spiega che non ha altro da aggiungere: il documento in otto punti diffuso in risposta alle valutazioni di Bruxelles chiarisce la linea di Roma sul Pnrr e la questione dei giudici contabili.

Acque più calme 

La Commissione cerca dunque di calmare le acque sul Pnrr, ma non cambia linea sul tema dei controlli. “Sono in corso scambi costruttivi con l’Italia e le autorità italiane forniscono ulteriori informazioni ove necessario”, ha fatto sapere un portavoce interpellato sullo stato delle trattative con Roma per lo sblocco della terza rata e le modifiche al piano italiano. “Come regola generale, non commentiamo i disegni di atti legislativi nazionali”, aggiunge il portavoce in riferimento alla Corte dei Conti, ricordando tuttavia che il regolamento sul Recovery fund “richiede un quadro di controllo su misura e proporzionato alla sua natura unica di programma di spesa dell’Ue”. Parole che soddisfano il ministro Raffaele Fitto: “Questa precisazione risolve la questione”, commenta. 

Il ruolo della Corte dei Conti 

Intanto, sul versante italiano, da registrare che il tema del ruolo della Corte dei Conti resta al centro del dibattito. Il M5s non ha dubbi: “Un governo spregiudicato e arrogante in un colpo solo supera del controllo della Corte dei Conti e quello del Parlamento”, protesta Vittoria Baldino, vicecapogruppo 5s alla Camera. Duro anche il Pd: “Sul Pnrr il governo ha una sola fissazione: controllare tutto ed evitare i controlli di altri”. Italia Viva, invece, sposa la linea del centrodestra. Luciano Nobili, approvando la tesi sostenuta dal costituzionalista Sabino Cassese, osserva che “sulla scelta di limitare il controllo preventivo della Corte dei Conti il governo ha fatto bene”. Di parere opposto Osvaldo Napoli di Azione. L’ emendamento con cui il governo proroga di un anno e circoscrive l’area delle responsabilità penali per danno erariale, oltre a eliminare il controllo concomitante della Corte dei Conti, osserva, “si sta rivelando per quello che è: un alibi per nascondere le inadempienze politiche dell’esecutivo che ha sciupato mesi preziosi per trasferire la cabina di regia dal Ministero dell’Economia, della Lega, al Ministro Fitto, di Fratelli d’Italia”. 

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