Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mfe-Mediaset, a margine della presentazione dei palinsesti della prossima stagione ha parlato di diversi argomenti tra cui l’aeroporto di Milano Malpensa intitolato a suo padre, le polemiche sulla Rai, i diritti civili e Mediaset.
Pier Silvio Berlusconi, i diritti civili e l’aeroporto intitolato al padre
Pier Silvio Berlusconi ha parlato dei diritti civili, a seguito di un’intervista della sorella Marina, dove diceva di sentirsi più vicina alla sinistra su questo tema. Pier Silvio Berlusconi dice che è stato suo padre a tramandargli l’importanza della difesa dei diritti civili, “credo che debba essere una battaglia di modernità e civiltà che non smette mai”. Inoltre aggiunge che non gli piace catalogare i diritti come di destra o sinistra “i diritti civili sono diritti civili e ci sono battaglie importantissime che ancora oggi devono essere fatte e portate avanti”.
Leggi Anche
Affronta anche il tema dell’intitolazione a suo padre dell’Aeroporto di Milano e ha commentato il fatto che il sindaco di Milano Giuseppe Sala “scrive a mia sorella sui social, a lui dico ‘dì se sei favorevole o no’. Non rompere. Puoi anche dire che sei contro per mille motivi ma non fare polemica sulla polemica, pensasse a Milano. Chi si rivolge a mia sorella mi fa veramente ridere”. Inoltre ha aggiunto che pur vivendo in Liguria, quando si reca a Milano si rende conto che è “un disastro, traffico, delinquenza, buche”, quindi Sala dovrebbe pensare alla sua città più che a fare polemiche.
Comunque confessa che i figli di Berlusconi sono stati informati a cose fatte riguardo l’aeroporto e pensa che “le modalità” dell’intitolazione “non penso che siano state perfette, nei tempi, nei modi, non sono state perfette, ed è evidente che si sarebbero accese delle polemiche” ha concluso.
Pier Silvio Berlusconi, palinsesto Mediaset e la “Tele Meloni”
Il figlio di Berlusconi ha commentato il palinsesto Mediaset che giudica molto ricco ma non folle “perché le follie non ci appartengono”. Nel palinsesto ci sono più di 20mila ore di prodotto tra settembre e maggio, uno sforzo che definisce “immane”. Dice che la Mediaset, la Rai e altri editori fanno una tv veramente ricca, “quello che in Italia va in onda in una settimana in Germania va in onda in un mese”. Essendo un’azienda quotata in borsa è necessario avere indietro un risultato concreto.
Ha inoltre parlato della televisione di stato, accusata di dare voce solo al governo e di censura. Secondo lui non c’è un problema di libertà di parola e di opinione in Italia. Dice che nel nostro paese è possibile scrivere e dire tutto, “poi che in Rai possano essere state fatte scelte in modo azzardato non lo nego. La Rai è molto forte ed è una istituzione di cui, non solo da concorrente ma anche come cittadino ho grandissimo rispetto, ha risorse per superare qualsiasi cosa. Ha un livello davvero alto”. Non è preoccupato riguardo al servizio pubblico, rispetta i vertici della Rai e dice che a volte lavorando è normale commettere degli errori.
© Riproduzione riservata