Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica di FI Gilberto Pichetto Fratin in un’intervista a La Stampa ha parlato delle case green. “Sulle case green non ha senso sparare numeri a caso, bisogna procedere con serietà, ben sapendo che conviene a tutti risparmiare sui costi dell’energia, perché ne va della competitività del Paese” ha dichiarato il ministro.
Le risposta di Pichetto alle critiche della Lega
Pichetto risponde anche alle critiche della Lega, una delle quali è quella di voler introdurre nuove tasse per le case green. Il ministro risponde che in realtà non ci ha mai pensato, “per il resto, va chiesto alla Lega”.
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Inoltre gli viene criticato di voler accelerare i tempi seguendo la direttiva Ue prima dei due anni previsti. A questo Pichetto dice che “premesso che l’Italia ha votato contro la direttiva europea, credo che sia nell’interesse degli italiani spendere meno per l’energia, a partire dai bilanci delle famiglie, perché siamo uno dei paesi dove costa di più”.
“Quindi credo sia dovere di qualsiasi governo, ed io lo sento tutto, fare in modo che l’Italia sul fronte della decarbonizzazione possa avere case più confortevoli e meno costose da gestire. Detto questo, quella sulle case green è una direttiva della Ue e noi facendone parte dovremo in qualche modo recepirla“ aggiunge.
Il ministro dice che non l’ha inserita tra i recepimenti immediati perché prima bisogna organizzare un piano nazionale e capire la strada da seguire da oggi al 2050 secondo il sistema di fabbricati che abbiamo. “È chiaro però che se metto nelle condizioni le famiglie italiane – a partire da quelle più povere – di spendere di meno per l’energia faccio un servizio al mio paese e a tutti gli italiani” aggiunge.
Come ha intenzione di procedere per applicare la direttiva Ue
Il ministro spiega anche come ha intenzione di procedere: “Abbiamo un parco di fabbricati enorme che, come continuo a ripetere, è per i tre quarti vecchio. Uso questo termine per farmi capire, ma parliamo di immobili con più di settant’anni. E poi non si può non tener conto del fatto che abbiamo una quota di immobili di proprietà attorno all’80%, per cui il tema va trattato con serietà e delicatezza e non certo con dei comunicati stampa”.
“Occorre fare l’elenco completo degli immobili, disporre del quadro complessivo che ci può fornire l’Enea, e quindi vedere quali possono essere le possibilità di indirizzo e di intervento. Perché mentre sui fabbricati nuovi è facile dare indicazioni sui requisiti al 2030 sui 31 milioni di fabbricati esistenti, compresi i 12 milioni di edifici residenziali, occorre avere un quadro preciso”. Il ministro dice che bisognerà intervenire su 4-5 milioni di immobili, “se oggi non posso essere più preciso è perché, ad esempio, non sappiamo quante sono le seconde case da escludere e qual è il numero dei fabbricati storici e di culto da escludere“.
Non ci saranno sanzioni per chi non si adeguerà
Adottando la direttiva Ue Pichetto non pensa a sanzionare coloro che non si adegueranno alle nuove regole: “Io non ci ho mai pensato. Questa è una deformazione di chi vuol mettere sanzioni dappertutto. Più che prevedere delle multe dobbiamo far capire che è nell’interesse del paese e delle famiglie procedere. Perché deve essere chiaro che o la decarbonizzazione in questo paese la dobbiamo usare per pagare meno l’energia e avere costi dimezzati rispetto ad oggi, o rischiamo il declino”.
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