Pichetto Fratin avverte: “Senza nucleare impossibile raggiungere obiettivi per il 2025”

"Il rischio che si corre è quello di introdurre riforme e provvedimenti che rendano la transizione ecologica invisa all'opinione pubblica" ha dichiarato il ministro dell'Ambiente, sostenendo che invece gli italiani devono sapere che "il nucleare oggi è sicuro ed è diverso da quello di Chernobyl e Fukushima"

Redazione
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Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, è consapevole che le sfide che attendono l’Unione europea, e conseguentemente l’Italia, dal punto di vista dello sviluppo ecosostenibile sono una priorità, che deve però essere studiata approfonditamente e presentata alle singole Nazioni come un punto di forza e non come un ostacolo allo sviluppo economico. “L’approccio complessivo deve essere quello di una transizione giusta ed inclusiva, che affronti anche la povertà energetica e  gli ostacoli all’accesso all’energia per tutti” ha infatti sostenuto il ministro, ponendo l’accento su quelle che possono essere le difficoltà presenti nel nostro Paese.

Il rischio che si corre, che stiamo correndo, è quello di introdurre riforme e provvedimenti che rendano la transizione ecologica invisa all’opinione pubblica – ha spiegato Pichetto Fratin – Stiamo assistendo, ad esempio, in questi mesi a una levata di scudi diffusa contro gli impianti di rinnovabili in sede locale ma anche su scala regionale, come accade per la moratoria della Sardegna“. Un problema che potrebbe sembrare liminare, ma che in realtà è “fondamentale” per Pichetto Fratin, che dichiara di spendersi quotidianamente per una transizione ecologica che sia giusta per chi la vive sulla sua pelle.

Così, il dibattito sulle rinnovabili entra nel vivo, con varie possibilità sulle nuove materie da introdurre nel Paese. Dai biofuel, passando per l’eolico, fino ad arrivare al nucleare. Nessuna di queste opzioni è da scartare, perché se utilizzate con cognizioni sarebbero tutte in grado di creare un mercato dell’energia in Italia che possa finalmente tornare competitivo. “Si tratta di un puzzle difficile da comporre per la molteplicità di elementi che lo compongono” ha dichiarato il ministro, per poi aggiungere con fierezza: “Non sfuggiamo ai nostri impegni ma li affrontiamo con concretezza e ragionevolezza, a tutela degli interessi  dell’Italia e degli italiani“.

Pichetto: “I cittadini devono sapere che il nucleare è sicuro

Una delle risorse su cui il nostro Paese nutre maggiori dubbi è quella del nucleare, ancora legato alle paure del passato e alle immagini catastrofiche dei disastri da esso provocati. “I cittadini devono essere in grado di conoscere cos’è oggi il nucleare, come è differente da quello  di Chernobyl e Fukushima, e quanto è sicuro” ha quindi dichiarato Pichetto Fratin, sostenendo che il nucleare possa fonte utilissima per raggiungere gli obiettivi ambientali che si è posta l’Italia e per “garantire al paese indipendenza energetica e un rapporto con le  rinnovabili non conflittuale”.

Pichetto sulle case green
Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica

Il ministro dell’Ambiente ha spiegato che “senza nucleare a oggi non ci sono altre forme di energia per raggiungere l’obiettivo del fabbisogno elettrico da qui al 2050“, per cui quella delle centrali nucleari sembra una scelta quasi obbligata. Pichetto Fratin ha infatti chiarito che in questo momento è impossibile diminuire il consumo di elettricità, tramite l’suo del solo geotermico, eolico e fotovoltaico. L’unica via percorribile, dunque sarebbe quella dell’utilizzo dell’idrogeno e del nucleare.

Pichetto: “Non solo auto elettriche, considerare anche idrogeno e bio-fuel

Il ministro dell’Ambiente ha riconosciuto quanto il settore dell’automotive sia fondamentale per il Paese e quanto sia dunque importante investire proprio in questo ambito per favorire la transizione energetica. “Le nuove tecnologie hanno il potenziale per rivoluzionare il modo in cui ci muoviamo, rendendo la nostra mobilità più intelligente, più efficiente e più  sostenibile” ha dichiarato il ministro, ricordando però che il settore dell’elettrico non è l’unico da dover tenere in considerazione.

L’Italia vorrebbe sostenere la produzione di combustibili liquidi sostenibili perché “possono essere utilizzati con le attuali infrastrutture di  rifornimento e catene di approvvigionamento“, per cui richiederebbero minori sforzi e costi di adattamento. Inoltre, “avere carburanti come i ‘bio’ o gli e-fuel che riducono in modo massiccio le emissioni è un interesse nazionale e dell’Unione Europea, e averli a disposizione in modo diffuso sarebbe un passo avanti notevole” ha sostenuto Pichetto Fratin, prima di annunciare la sua intenzione di voler chiedere all’Ue di “iscrivere i biocarburanti nella tassonomia europea“.

Per quanto riguarda l’elettrico, invece, il ministro ha sottolineato che l’Italia è pronta ad adeguarsi, con “la realizzazione di una rete di impianti  di ricarica che sia quanto più capillare possibile” grazie all’utilizzo dei fondi del Pnrr. Questo però non significa che il Paese debba abituarsi solo alla presenza dell’elettrico perché la monocoltura dell’elettriconon è la strada che il ministero dell’Ambiente vuole far intraprendere all’Italia.

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