Piantedosi: “Modificare la Bossi-Fini senza capire è solo un slogan”

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, intervistato da La Stampa, si esprime sulla legge sull'immigrazione

Redazione
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L’espressione ‘modificare la Bossi-Fini’, senza ulteriori dettagli, sembra uno slogan vuoto, spesso usato da chi non ha una chiara comprensione della materia. La nostra legge sull’immigrazione è stata ritoccata e integrata decine di volte. Ogni normativa, infatti, deve adattarsi alle mutevoli esigenze di fenomeni così complessi. Questo il punto di vista del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante un’intervista con La Stampa.

Governo al lavoro su anomalie e flussi di accesso

“Di fronte ad alcune evidenti anomalie, il governo ha avviato una riflessione sull’attuale sistema”, spiega Piantedosi, alludendo alla possibilità di rivedere i flussi migratori. Riguardo la denuncia della premier sulla disparità tra le domande di nulla osta al lavoro per extracomunitari e il numero di potenziali datori di lavoro in alcune regioni, il ministro chiarisce: “Stiamo valutando soluzioni a legislazione invariata, come un sistema di certificazione preliminare dei datori di lavoro che potranno poi presentare domanda. Non escludiamo ulteriori misure normative per rendere più efficace l’incontro tra domanda e offerta di lavoro“.

Progetto Albania: costi e benefici

Alle critiche delle opposizioni sui costi del centro in Albania, Piantedosi replica senza esitare: I costi vanno rapportati ai benefici attesi, inclusa la riduzione progressiva dei costi di accoglienza sostenuti da Italia ed Europa per persone che, nel 90% dei casi, non ne hanno diritto. L’interesse mostrato dalla maggioranza dei paesi europei e dalla stessa Unione Europea è la prova del valore sperimentale di un’iniziativa che mira a contrastare l’immigrazione illegale senza ridurre i diritti delle persone“.

Integrazione e sostenibilità

Il primo fattore di integrazione è la sostenibilità dell’immigrazione. Numeri adeguati al contesto sociale e alle capacità del nostro mercato del lavoro e del sistema di welfare sono imprescindibili per un’integrazione proficua delle popolazioni immigrate”, continua il ministro. “Questo governo, nello spirito del piano Mattei, sta lavorando a programmi di formazione nei paesi d’origine per una più mirata integrazione”.

Piantedosi sul contrasto al caporalato

Infine, sul contrasto al caporalato, il ministro dell’Interno conclude: “Bisogna mantenere alto il livello dei controlli, ma è necessaria anche una cultura diffusa del rispetto della dignità della persona. Ogni lavoratore ha il diritto di migliorare la propria esistenza e la società in cui vive. Nessuno deve essere sfruttato per accedere a questo diritto fondamentale”.

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