Piano casa, Foti riaccende le speranze: “Dai fondi per le Regioni in arrivo 890 milioni”

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Un piano casa che preveda prezzi ben più bassi, che permettano anche ai più giovani di avvicinarsi a mutui e compravendite. È questa una delle priorità del governo Meloni, su cui si sta lavorando anche alla luce dell’aggiornamento dei programmi sui fondi europei dopo le nuove linee guida giunte da Bruxelles. Al centro delle operazioni c’è il tentativo di sbloccare l’economia italiana così come di dare un aiuto concreto alle giovani coppie che faticano a pensare ad una famiglia. Senza casa, infatti, è più complesso pensare ad avere dei figli.

A chiarire quali sono i meccanismi su cui l’esecutivo sta riflettendo è Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione. Proprio su questi strumenti di cui si occupa, infatti, si baserebbe la sostenibilità del nuovo Piano casa. Nello specifico, il fondo sociale per il clima e la revisione dei fondi di sviluppo e coesione sono i due settori da cui potrebbero essere reindirizzate le risorse per il piano Casa. “Dalle Regioni c’è una richiesta di 887 milioni“, ha annunciato con una certa soddisfazione.

Foti ha ricordato come, nella manovra dello scorso anno, siano stati stanziati 600 milioni di euro, che però potranno essere utilizzati solamente nel 2027. Nel frattempo, quindi, è necessario trovare altre fonti da cui recuperare questi fondi. Foti sembra piuttosto speranzoso: “Sulle politiche abitative stiamo perfezionando la revisione dei programmi di coesione con le Regioni, che può triplicare le risorse destinate a questo ambito“, ha spiegato, sottolineando che queste misure interesseranno l’intero territorio, non solo il Sud Italia.

Piano casa, Foti: “Sugli affitti brevi valuteremo le proposte”

Un lavoro che si inserisce comunque in un periodo colmo di impegni. Innanzitutto c’è la riflessione sul Pnrr e sulle modalità di spesa pubblica. Sul secondo argomento, Foti ha confermato che sette amministrazioni hanno definito nei giorni scorsi un impegno di spesa pari a 3,4 miliardi e che nel prossimo futuro lo stesso accordo ne interesserà anche delle altre. “I tempi sono importanti, anche perché stiamo parlando della programmazione 2021-27, che è stata fortemente condizionata dal Covid e dai ritardi nella stipula dell’accordo di partenariato“, ha sottolineato il ministro.

Sul Pnrr, invece, il ministro ritiene che entro questo mese l’Italia possa ottenere il pagamento dell’ottava rata del piano e il raggiungimento degli obiettivi per la nona entro la fine dell’anno. Inoltre, alla discussione si aggiunge anche il tema di un piano finanziario pluriennale. La nostra Nazione sta spingendo affinché la Politica agricola e la Coesione siano escluse da questo meccanismo. Allo stesso modo, sulla spesa interna, è necessario escludere norme che possano “indebolire la competitività o gravare ulteriormente sui cittadini“.

Infine, non è da sottovalutare neanche il tema della manovra finanziaria. Foti ha confermato che le modifiche possono essere presentate in sede parlamentare, ma al contempo non possono modificare i saldi di finanza pubblica. E sulla norma degli affitti brevi? Valuteremo le proposte in merito, ma va ricordato che la cedolare secca al 21% venne introdotta come incentivo per le locazioni a uso abitativo, che hanno finalità diversa da quelle dell’affitto breve“, ha risposto il ministro.

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