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Pensioni, congelati i termini per l’età solo per i lavori usuranti: quali sono le professioni interessate

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È caos pensioni in Italia alla vigilia della stesura della legge di Bilancio per il 2026. Dopo mesi di riflessioni e ipotesi, sembra che il governo italiano abbia deciso di non bloccare l’aumento dell’età pensionabile per tutti i lavoratori, ma solo per coloro che svolgono lavori gravosi e usuranti. La conferma sarebbe giunta dal testo del Documento programmatico di bilancio inviato alla Commissione Ue e pubblicato oggi. Per tutti gli altri settori, l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento per l’adeguamento all’aspettativa di vita resterà in vigore.

Sulle pensioni stiamo lavorando, come governo, e sapete qual è la posizione della Lega che è sempre stata quella di sterilizzare tutti i tre mesi di aumento pensionabile“, ha spiegato il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. “Ci sono visioni diverse con gli alleati. Lavoriamo per trovare una soluzione“, ha poi spiegato, aggiungendo di essere convinto che al momento ciò che conta è “dare una risposta ai tanti lavoratori, oltre i 64 anni, che ad esempio lavorano in un cantiere“. Nella manovra, intanto, sono previsti oltre 3 miliardi di euro nel triennio 2026-2028. Anche questo dato è leggibile all’interno delle tabelle del Dbp, per il biennio 2027-28.

Pensioni, quali sono i lavori usuranti

Per comprendere chi possa accedere a questo tipo di pensionamento sono stati rilasciati alcuni requisiti. Innanzitutto, il lavoratore deve aver svolto attività usurante per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni prima del pensionamento, oppure per almeno la metà della vita lavorativa. Inoltre, deve avere almeno 35 anni di contributi. Inoltre, è necessario avere almeno 35 anni di contributi e raggiungere una “quota” che è la somma di età anagrafica e contributi che dipendono dalla categoria del lavoro usurante.

In Italia tra i lavori usuranti c’è l’insegnante di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate, Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, Operatori della cura estetica, Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati, Artigiani, operai specializzati e agricoltori.

Inoltre, si contano conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali, Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli, Conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati, Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta.

Pensioni, Durigon: “La Lega vuole cambiare la legge Fornero”

Già in passato, Durigon aveva sostenuto che l’età pensionabile a 64 anni fosse sostenibile. “Abbiamo già un’età molto avanzata per andare in pensione, non serve migliorarla ulteriormente“, aveva spiegato, chiarendo che al momento sia necessario al momento trovare una soluzione. Al centro delle intenzioni della Lega c’è la possibilità di modificare la legge Fornero.

Oggi, la pensione a 64 anni è prevista solo per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il primo gennaio 1996, che hanno almeno 64 anni e 20 anni di contributi effettivi. Si tratta dei cosiddetti “contributivi puri“, in grado di percepire un assegno pensionistico pari ad almeno tre volte l’assegno sociale, ovvero 1.616 euro nel 2025. La legge Fornero prevede che dal 2030 questo limite raggiungerà i 1.724. In contemporanea, continuerà a salire la speranza di vita che nel 2027 è previsto che arriverà a 64 anni e 3 mesi. La legge prevede l’adeguamento ogni due anni.

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