Papa Francesco è pronto a intraprendere il suo viaggio più lungo e ambizioso, che lo porterà attraverso l’Asia e l’Oceania, nonostante i suoi 88 anni e i recenti acciacchi di salute. Con la solita determinazione, il Papa si prepara a un itinerario che toccherà temi cruciali come il dialogo interreligioso, la pace e la difesa dell’ambiente.
“Non ho accettato il pontificato per riposarmi”
Il Papa è in buona forma e sente di avere l’energia necessaria per affrontare questo lungo viaggio, come conferma padre Antonio Spadaro, che lo accompagnerà. “Se non se la sentisse, non partirebbe, come già accaduto in passato”, sottolinea Spadaro, ricordando la ferma risposta del Papa quando gli era stato suggerito di rallentare.
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Questo tour è stato pensato da tempo e rappresenta un tassello fondamentale per rafforzare i legami tra la Chiesa cattolica e l’Asia. Tra le tappe più significative ci sono l’Indonesia e Timor Est, esempi di convivenza pacifica tra diverse religioni. A Giacarta, il Papa incontrerà il grande imam della moschea Istiqlal per firmare un documento che promuove la fratellanza umana, un gesto di grande rilevanza in un mondo ancora lacerato dalle tensioni religiose.
Occhi Puntati sul Clima e sull’Innovazione
In Papua Nuova Guinea, Papa Francesco toccherà il delicato tema del cambiamento climatico, ribadendo l’urgenza di prendersi cura della nostra “casa comune”, in una regione gravemente colpita dagli effetti dell’innalzamento del mare e della deforestazione. La tappa finale del viaggio sarà a Singapore, dove il Papa affronterà le sfide etiche dell’innovazione tecnologica, sottolineando l’importanza di un progresso che metta al centro l’essere umano, piuttosto che il profitto.
Questo viaggio, che era stato programmato già prima della pandemia, sottolinea ancora una volta la volontà di Papa Francesco di essere una voce attiva su temi di rilevanza globale, dimostrando che, nonostante l’età e la salute, il suo impegno non conosce sosta.
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