Panetta al G7-IEA sulla transizione green: “È inevitabile e deve essere ordinata”

Anche il ministro dell'Economia Giorgetti ha sottolineato quanto sia inevitabile ma anche difficile e impegnativa la transizione green, che non è solo un affare tecnologico, ma anche sociale ed economico

Redazione
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Il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta ha introdotto la conferenza G7IEA “Garantire una transizione energetica ordinata” che si è svolta oggi a Roma nella sede di Bankitalia a Palazzo Koch. L’evento è stato organizzato per affrontare le implicazioni economiche della transazione green in Ue.

All’apertura hanno partecipato anche il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e la vicedirettrice esecutiva dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Mary Burce Warlick.

Il discorso di Panetta sulla transizione green

Panetta ha parlato dei segnali di malcontento che si stanno verificando riguardo il tema della transizione energetica. Infatti, dopo i passi avanti in seguito all’accordo di Parigi del 2015, ora la situazione si fa complicata, con “i flussi netti verso i fondi di investimento sostenibili che stanno perdendo slancio in alcuni paesi “a causa della reazione politica contro le iniziative per il clima“.

Ma la transizione resta inevitabile e deve essere fatta in modo ordinato. L’inevitabilità del passaggio al green è una “convinzione che trascende le preferenze personali, poiché la comunità scientifica è ormai concorde nel ritenere che i danni economici a lungo termine derivanti dal cambiamento climatico e da una transizione energetica disordinata superino di gran lunga i costi dell’attuazione dell’Accordo di Parigi”.

Al momento ci si deve concentrare sulla cooperazione internazionale per ridurre i costi della transizione. Infatti questo processo verso il green sarà molto costoso: “Gli investimenti in energia verde dovrebbero superare i 3 trilioni di dollari a livello globale nel 2024, ma sono ancora lontani dai 4,5 trilioni di dollari richiesti annualmente entro l’inizio degli anni 2030 per raggiungere emissioni nette pari a zero entro la metà del secolo”.

Questo divario di finanziamento nasconde differenze importanti tra economie avanzate e mercati emergenti e economie in via di sviluppo (Emde). Le Emde, tranne la Cina, nonostante rappresentino un terzo del Pil globale e due terzi della popolazione mondiale, raccolgono solo il 15% degli investimenti globali in energia green. Questo è in parte dovuto alla difficoltà di reperire capitali, perché finanziare progetti legati alla transizione green nelle Emde è costoso il doppio che nelle economie avanzate.

Ma in generale ci sono dei dati incoraggianti per la transizione. Infatti gli investimenti globali in energia pulita sono il doppio rispetto a quelli nei combustibili fossili. “La recente riunione della COP 28 ha evidenziato miglioramenti significativi, tra cui l’impegno a eliminare gradualmente i combustibili fossili, ad espandere la capacità di energia rinnovabile, a migliorare l’efficienza energetica e a ridurre le emissioni di metano” ha ricordato Panetta. Inoltre i principali emettitori globali, come la Cina, stanno iniziando a lavorare meglio in direzione delle energie rinnovabili.

Per Panetta i governi delle principali economie mondiali devono farsi guida della transizione energetica ordinata, devono “promuovere investimenti a basse emissioni di carbonio, ridurre gli oneri amministrativi e normativi che ostacolano la transizione ed evitare dannose politiche stop-and-go che creano incertezza e compromettono gli investimenti cruciali del settore privato. Questa è l’essenza del processo di transizione ordinato che dobbiamo consolidare”. Inoltre è necessario aiutare le famiglie più povere, rendendo meno impattante la transizione.

Il discorso di Giorgetti

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha ribadito la necessità di una “transizione energetica ordinata e giusta verso emissioni zero”, che non è solo una sfida tecnologica, ma anche sociale ed economica. Quindi il lavoro da fare è tanto e è impegnativo, perché bisogna “ripensare le nostre politiche, riorientare i flussi finanziari, riprogettare e sviluppare le infrastrutture e diversificare le nostre catene di approvvigionamento”. 

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti su transizione green
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti su transizione green

Tutto ciò con delle risorse che sono scarse, quindi è necessario “sfruttare i punti di forza e le risorse di tutti gli agenti economici e le parti interessate, i governi, il settore privato, la società civile e le comunità locali. La cooperazione tra le parti interessate è essenziale per condividere i rischi e promuovere l’innovazione necessaria per una transizione di successo”.

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