“Se la presidente Meloni saprà silenziare gli squilli di fanfara con cui la claque accompagna ogni suo sospiro, può fare un buon lavoro a Bruxelles“, è questo l’auspicio di Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione, che ha deciso di commentare le possibilità politiche dell’Italia all’interno del nuovo contesto della Commissione Ue, inserita in un quadro di politica estera piuttosto particolare.
Il politico di Azione ha infatti sottolineato che ad oggi “il motore carolingio dell’Europa è temporaneamente imballato“, in quanto “Francia e Germania sono alle prese con i noti problemi politici interni“. Proprio per questi motivi, quindi, i due Paesi risulterebbero molto meno influenti a livello dell’Ue, lasciando uno spazio vuoto a capo dell’Ue, di cui Giorgia Meloni dovrà saper approfittare. Napoli sottolinea che questa situazione è ben nota a Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue, che ha quindi velocemente “firmato l’accordo Mercosur, fino a ieri bloccato da Francia e Italia con la giusta richiesta di capire meglio le ricadute in termini commerciali e occupazionali“.
Leggi Anche
Napoli (Az): “Non bisogna farsi prendere la mano“
Allo stesso modo, il Presidente del Consiglio dovrà comprendere come muoversi, perché tale situazione “significa per l’Italia la possibilità di assumere un ruolo di traino della locomotiva europea“. L’esponente di Azione ha infatti chiarito che Meloni, fino ad ora, “ha tenuto bene la barra sull’Ucraina, con ciò tutelando gli interessi dell’Italia, e altrettanto bene il governo opera sullo scenario mediorientale“. Quindi, il premier potrebbe anche approfittare della delicata questione del Green Deal, “aggiustandone il dossier“, così che ne possa beneficiare l’intera comunità europea.
Tale progetto, però, non è privo di pericoli. “Ciò che è importante, ripeto – ha infatti sottolineato Napoli – è non farsi prendere la mano e pensare di cambiare la direzione di marcia dell’Europa“. Il politico ha infatti spiegato che tra pochi mesi sia la Francia che la Germania torneranno ad avere situazioni politiche stabili e, quindi, solo allora sarà possibile “cogliere i frutti del lavoro fatto, si spera bene, dall’Italia in queste settimane di ‘supplenza’“, sempre però tenendo a mente che “da soli non si va da nessuna parte“.
© Riproduzione riservata


