Il premier ungherese Viktor Orban ha mantenuto la parola data. Dopo il tentativo di avvicinamento al gruppo dei conservatori europei, di cui è presidente il premier Giorgia Meloni, il primo ministro dell’Ungheria ha annunciato, insieme all’ex primo ministro ceco Andrej Babis ed Herbert Kickl leader del Partito delle Libertà austriaco (Fpoe), una nuova alleanza politica europea con l’intenzione di creare un gruppo all’Europarlamento.
Orban, infatti, non era stato accettato da Ecr poiché Meloni temeva che il suo avvicinamento avrebbe provocato l’abbandono di altri partiti europei e per questo il primo ministro ungherese aveva annunciato la sua volontà di voler creare un nuovo gruppo europeo. Oggi dunque è giunta la notizia, ma i tre partiti per poter diventare un vero gruppo all’Europarlamento avranno bisogno dell’adesione di almeno altri tre Paesi. Per ora la nuova alleanza politica conta 23 parlamentari e l’obiettivo è dunque quello di “coinvolgere altri partiti europei per poi uniti ridare all’Europa un futuro“.
Herbert Kickl, il cui partito era in precedenza parte della fazione politica di Identità e democrazia ha annunciato che il nuovo progetto non è altro che “una nuova alleanza politica, formata da forze patriottiche che svolgono tutte un ruolo di primo piano nei loro paesi“. Non è chiaro quale sarà il futuro di questa nuova coalizione, poiché bisognerà capire se anche altri partiti dei Paesi membri dell’Unione avranno intenzione di entrarvi a far parte.
Il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato la decisione dei tre esponenti politici, ricordando come da anni il suo partito stia lavorando con l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero di partiti al fine di costruire un’Unione europea diversa, “senza le sinistre che negli ultimi anni hanno distrutto l’Europa” e senza sostenitori di Ursula Von der Leyen.
Salvini: “Vogliamo allargare il più possibile il perimetro di questo gruppo“
Matteo Salvini ha poi confermato di ritenere positivo quanto fatto da Viktor Orban, da Andrej Babis ed Herbert Kickl, per poi confessare di voler “Vogliamo allargare il più possibile il perimetro di un gruppo forte, patriottico, coeso e contrario a inciuci“. Per questo la Lega starebbe valutando molto positivamente le parole dichiarate dai tre leader europei.
Lo stesso partito questa mattina aveva definito l’atteggiamento di Bruxelles “arrogante“, perché sulle nomine “si comporta come se nulla fosse dopo il voto dei cittadini“, senza neanche aspettare l’esito delle elezioni francesi. La Lega ha quindi dichiarato che “è quanto mai necessario unire le forze di chi vuole cambiare l’Europa e offrire una alternativa alle sciagurate sinistre“, per poi concludere: “Come auspicato più volte da Matteo Salvini, non è più rinviabile un grande gruppo per radunare i patrioti europei“.
Orban: “Questa sarà l’associazione di destra più forte nella politica europea“
Le speranze per il nuovo gruppo europeo di estrema destra sono molto alte. Viktor Orban ha giustificato la decisione di creare una nuova alleanza, spiegando che in Europa da parte dei cittadini c’è una volontà di aderire al cambiamento. “In 20 dei 27 paesi hanno vinto partiti che hanno promesso ai cittadini un cambiamento. Nelle ultime settimane sono stato a Bruxelles e ho visto chiaramente che l’élite di Bruxelles sta resistendo” ha infatti sostenuto Orban, per poi definire “inaccettabile” ciò che è avvenuto a Palazzo Berlaymont.
La proposta della popolare Von der Leyen non sarebbe, secondo il primo ministro dell’Ungheria, in linea con le richieste dell’Unione. Secondo Orban, quindi, il nuovo gruppo europeo risponderà alle richieste dei cittadini e in breve tempo diventerà “l’associazione di destra più forte nella politica europea“. Gli obiettivi sono molteplici, innanzitutto “pace, ordine e sviluppo” in contrasto con ciò che invece starebbe perseguendo la politica europea, ovvero “guerra, migrazione e stagnazione“.
Secondo Orban, poi, “la democrazia è possibile solo nel quadro nazionale” poiché “il cambiamento politico è iniziato in Europa perché diversi governi europei hanno dovuto dimettersi a causa del Parlamento europeo“.
