“Dimettermi? E perché mai? Presto vedrete Venere sugli sci” aveva detto la ministra del Turismo Daniela Santanché qualche mese fa dopo il caos di Visibilia e Ki group partito dall’inchiesta di Report. Eppure, la Venere della campagna di comunicazione “Open to meraviglia” per sponsorizzare il turismo in Italia è sparita proprio quando il Paese ne aveva più bisogno, durante il periodo estivo.
Open to Meraviglia torna sui social
“La Corte dei conti ha già visualizzato?” è uno dei commenti scritti sotto il post che la Venere ha pubblicato sul suo profilo Instagram. Ebbene sì, la campagna Open to meraviglia è tornata e lo fa sapere proprio tramite i social con un duplice messaggio in inglese e in italiano.
“Ciao! So bene che avete sentito la mia mancanza e mi fa piacere sapere che vi siate così tanto preoccupati per me. Ecco la verità: avevo promesso di portare le bellezze della nostra Italia in giro per il mondo e così ho fatto. Aeroporto dopo aeroporto, città dopo città. Perché quando si ama davvero qualcosa, si desidera condividerla con il mondo intero. La nostra Nazione merita di brillare sempre di più e io sono qui per assicurarmi che accada” si legge nel post.
La campagna della Santanché: ‘open to disastro’
Ed eccola la nuova grana per la ministra Santanché. Tutto si può dire tranne che la Venere della sua campagna “Open to meraviglia” non fosse stata preannunciata come “Open to disastro”, anzi, ora sembra più un “Close to meraviglia”. Dall’inizio la Venere influencer era stata criticata, presa in giro sui social e sul web per degli errori grossolani. Anche le opposizioni si sono unite alla critica avviata nei social. La campagna che avrebbe dovuto rilanciare il turismo in Italia sembra aver subito una brusca frenata.
Secondo quanto riferito da La Repubblica, infatti, la testimonial costata 140 mila euro è sparita da oltre due mesi. Su Instagram l’ultimo post di “Venere Italia 23”, il profilo è datato al 27 giugno con un post sul belvedere di Taormina con granita e cannoli, mentre su Facebook e Twitter si sono perse le tracce.
La campagna della Santanché: aperta inchiesta
La Venere è sparita, così come il lavoro di quei 140 mila euro impiegati per la campagna di promozione del turismo in Italia targata Santanché. Secondo quanto riportato su Repubblica la Procura della Corte dei conti del Lazio ha deciso di aprire un fascicolo sulla campagna “Open to meraviglia”. Di fatto, la Procura – guidata dal procuratore regionale per il Lazio Pio Silvestri – ha aperto un’istruttoria per la questione. L’obiettivo sarà quello di capire i motivi dietro la scomparsa della Venere influencer.
La risposta dal ministero della Santanché – contattato a fine agosto – è stata: “Stop di Venere non è dato per intoppi con l’agenzia di comunicazione ma per una scelta ponderata, per far atterrare le campagne sul portale italia.it“.