Open Arms, Salvini resiste: “Non patteggio, a Pontida grande mobilitazione”

"C'è assoluta e piena fiducia nei confronti della magistratura, ma nel contempo c'è consapevolezza che nell'ambito di questo processo ci sono alcune anomalie" ha dichiarato l'avvocata di Matteo Salvini, Giulia Bongiorno, sostenendo di confidare nell'assoluzione del suo assistito

Redazione
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Matteo Salvini “non molla“, lo ha dichiarato lui stesso in più di un’occasione e lo ha ribadito anche ieri sera in riferimento al processo Open Arms, che lo vede protagonista e in cui rischia fino a sei anni di carcere per le accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Un caso mediatico, giudiziario e politico che oltre ad aver riacceso lo spinoso tema dell’immigrazione illegale ha anche puntato i riflettori sulla possibile riforma della giustizia. Il leader della Lega, però, non ha intenzione di darla vinta ai suoi detrattori e per questo ha deciso di confermare di essere pronto ad affrontare il processo, senza patteggiamenti di alcun tipo.

Io non patteggio, sono convinto di aver ragione e vado avanti fino in Cassazione. Non patteggio perché ritengo di aver difeso la sicurezza del mio Paese e di aver mantenuto una promessa. Da politico dissi: ‘Votatemi e riduco gli sbarchi’” ha infatti dichiarato il segretario leghista ospite su Rete4, sostenendo nuovamente la tesi per cui il processo in atto a Palermo sia in realtà una vendetta nei confronti dei successi da lui ottenuti sul fronte della migrazione illegale mentre ricopriva il ruolo di ministro dell’Interno. Ad oggi, però, il processo esiste e Salvini dovrà affrontare un iter giuridico che potrebbe portarlo alla condanna.

La Lega ha ovviamente mostrato sin da subito vicinanza al suo segretario, sostenendo la possibilità di dare avvio a movimentazioni e proteste che dimostrino quanto il processo in corso sia in realtà scorretto. Già dal giorno della requisitoria dell’accusa, i leghisti si sono organizzati per dimostrare la loro contrarietà al processo, presentandosi in protesta fuori dal tribunale di Palermo. Le manifestazioni del partito non si fermeranno a ciò, come dimostra il consiglio federale della Lega che è stato convocato da Matteo Salvini proprio per organizzare i prossimi passi.

Salvini: “Nell’ambito del processo ci sono alcune anomalie

Il consiglio federale della Lega, convocato con urgenza ieri mattina, ha avuto inizio alle 16 nella sala Bruno Salvadori della Camera, alla presenza di deputato leghisti anche in videocollegamento. Un vertice del partito, improvvisato ma necessario a decidere in che modo comportarsi nei prossimi mesi e in che modo costruire un fronte unito che dimostri all’Italia e alla magistratura che il processo Open Arms non è un processo contro Matteo Salvini ma contro l’intera Nazione.

Il leader della Lega è giunto alla riunione accompagnato dalla senatrice, e sua avvocata, Giulia Bongiorno, con cui i cronisti sono riusciti a chiarire qualche dubbio. “Non c’è nessuna chiamata alle armi. Non c’è nessuna voglia di acutizzare scontri con la magistratura” ha dichiarato la legale, per poi aggiungere che “c’è assoluta e piena fiducia nei confronti della magistratura, ma nel contempo c’è consapevolezza che nell’ambito di questo processo ci sono alcune anomalie“. Nonostante una partenza piuttosto burrascosa e il timore che l’iter giudiziario si concluda con una condanna, Bongiorno ha dichiarato che sia lei che il suo assistito confidano “in una conclusione favorevole“.

Matteo Salvini, ministro dei trasporti
Matteo Salvini, leader della Lega

Matteo Salvini, oltre al sostegno del suo partito, può contare anche sulla vicinanza e la solidarietà di esponenti politici europei e d’oltreoceano che hanno mostrato sdegno nei confronti della decisione della Procura di Palermo. “Tutta Europa, compresa quella con i governi socialisti sta presidiando i confini e aumentando controlli ed espulsioni” ha dichiarato il leader leghista, sottolineando come le sue posizioni sulla migrazione illegale non siano isolate, ma siano sostenute da diversi governo, compreso quello di Viktor Orban.

Salvini: “Pontida sarà una grande mobilitazione

Il consiglio federale della Lega, organizzato d’urgenza ieri, aveva un solo punto all’ordine del giorno: “Iniziative della Lega per difendere la Democrazia, il voto popolare e la sicurezza dei cittadini messi a rischio da una sinistra anti-italiana che usa i Tribunali per le sue vendette politiche“. Una vera e propria mobilitazione verso un presunto attacco della magistratura nei confronti della libertà dei cittadini italiani e di chi li rappresenta.

Salvini, sin da subito, ha dichiarato di aver solo rispettato le promesse fatte agli italiani in campagna elettorale. Il ritardo dello sbarco dei 167 migranti sarebbe stato colpa della stessa Ong, che si sarebbe rifiutata di accettare l’aiuto offerto da Tunisia e Spagna. Una versione dei fatti che il leader della Lega ha messo per iscritto in un instant book, dal titolo “Processo ad un italiano” che funge da aggiunta al suo scritto “Controvento” e che racconta appunto il processo davanti alla Procura di Palermo.

Il prossimo passo della Lega sarà quello di organizzare una prima mobilitazione generale in occasione del raduno di Pontida, il prossimo 6 ottobre. “Sarà una grande mobilitazione per il diritto alla sicurezza dei cittadini italiani, per la libertà di pensiero e di parola, per il rispetto della sovranità popolare e nazionale” ha dichiarato Matteo Salvini, aggiungendo: “C’è grande attenzione da parte di osservatori stranieri e sul pratone in provincia di Bergamo si attendono delegazioni in arrivo da oltreconfine“.

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