Il quotidiano La Stampa rivela documenti in cui esponenti di Mosca avrebbero esercitato pressioni su Salvini per far cadere Draghi. I Dem: «Serve chiarezza». Arrigoni: «Sinistra in panico»
«Documenti visionati dal nostro giornale che sono una sintesi informale del lavoro d’intelligence sulla vicenda, comunicati ai competenti livelli istituzionali». Così il quotidiano La Stampa conferma quanto pubblicato giovedì mattina sulle proprie colonne. E cioè che il documento di cui la testata ha preso visione ricostruisce quelle che vengono interpretate come ingerenze da parte del mondo russo sulla crisi politica italiana. L’interlocuzione sarebbe avvenuta l’avvocato Capuano, legato a Salvini, e rappresentanti dell’ambasciata della Federazione Russa in Italia.
Uno scenario che sta scatenando in queste ore tantissime prese di posizione da parte dei partiti. «Le rivelazioni uscite sui legami tra Salvini e Putin sono inquietanti, voglio dire con grande chiarezza che questa campagna elettorale inizia nel modo peggiore, perché c’è una grandissima macchia su questa vicenda», è quanto ha detto Enrico Letta, segretario del Pd, a margine dell’Assemblea Nazionale Coldiretti. Una posizione ripresa poi anche da altri esponenti dell’emiciclo di centrosinistra. A difendere invece la Lega è anche Paolo Arrigoni, senatore e membro del Copasir, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica. «Il Copasir non deve essere strumentalizzato, ma questo vergognoso attacco di Letta e compagni nei confronti di Salvini temo sia solo l’inizio di una campagna elettorale che si annuncia piena di veleni da parte di un centrosinistra in preda al panico perché si sente già perdente. Sul presunto Russia-gate le verifiche sono state fatte in tempi non sospetti, come ogni vicenda che riguarda la sicurezza nazionale».