Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha presentato al Senato una serie di aggiornamenti sull’amministrazione della giustizia in Italia, evidenziando risultati raggiunti e sfide future. Il suo intervento ha toccato temi centrali, tra cui la riduzione degli arretrati, le riforme costituzionali, in primis la separazione delle carriere, e il processo penale telematico.
Nordio, riduzione degli arretrati e ringraziamenti alla magistratura
Tra i principali traguardi, Nordio ha sottolineato il significativo progresso nella riduzione degli arretrati giudiziari, obiettivo in linea con gli impegni presi nell’ambito del PNRR. “Questo è un grande risultato,” ha dichiarato, ringraziando la magistratura per la competenza e la tenacia dimostrate nel raggiungere questi obiettivi fondamentali.
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Efficienza e innovazione tecnologica
Il ministro ha affrontato anche il tema dell’efficientamento del sistema giudiziario, sottolineando che “l’80% del lavoro del ministero è rivolto a migliorare il servizio giustizia“. Nordio ha riconosciuto le criticità iniziali legate al processo penale telematico e alla piattaforma “App”, ma ha assicurato che tali problemi saranno risolti entro la fine del 2025. “Le innovazioni tecnologiche richiedono uno sforzo organizzativo e finanziario significativo, ma siamo fiduciosi che rientreremo nei parametri del PNRR,” ha aggiunto.
Separazione delle carriere
Uno dei temi più discussi è stato quello della separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente. Nordio ha ribadito l’importanza di questa riforma per rafforzare il sistema accusatorio e garantire un giusto processo. “Completeremo l’iter di approvazione entro l’estate, grazie all’unità della maggioranza e al contributo di una parte dell’opposizione“, ha dichiarato.
Carceri: nessuna amnistia, focus su soluzioni concrete
Nordio ha escluso categoricamente l’adozione di provvedimenti di amnistia per affrontare il sovraffollamento carcerario, definendoli un “incentivo alla recidiva” e un segnale di debolezza dello Stato. Ha invece sottolineato che si sta agendo su tre direttrici per migliorare la situazione.
Il ministro ha concluso il suo intervento evidenziando che, per la prima volta entro il 2026, sarà colmato il divario negli organici della magistratura, storicamente carenti di circa il 20%. Ha inoltre invitato a un dibattito sereno e costruttivo sulle riforme, lontano da pregiudizi obsoleti, puntando su pragmatismo e coerenza.
Con queste dichiarazioni, Carlo Nordio ha posto l’accento sull’importanza di un sistema giudiziario più moderno, efficiente e al passo con le sfide tecnologiche, confermando l’impegno del governo per garantire una giustizia più equa e accessibile.
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