Il governo impegnato in queste ore nella legge finanziaria ha calendarizzato i tavoli per chiudere le partite economiche ancora aperte
Non solo la manovra economica. Ma anche Ex Ilva, Ita Airways e Tim. Sono le partite che il governo dovrà chiudere entro la fine dell’anno. Se la legge finanziaria è in votazione in queste ore al Senato, ecco che le altre tre sfide economiche rappresentano sfide che l’esecutivo Meloni ha intenzione di portare al tavolo decisione nei prossimi giorni. Anche perché in ballo ci sono oltre 25 mila posti di lavoro.
La situazione dell’Ex Ilva
Per l’Ex Ilva, l’appuntamento è fissato a mercoledì 28 dicembre a Palazzo Chigi, in consiglio dei ministri. Con i sindacati che, nel caso di una fumata nera, sono pronti a organizzare una protesta davanti alla sede del governo entro il prossimo 13 gennaio. La situazione è incandescente e la scorsa settimana, dopo la riunione del consiglio di fabbrica, a Taranto si sono verificati incidenti, dopo l’ennesimo nulla di fatto nel corso dell’assemblea dei soci. In cdm potrebbe quindi approdare un provvedimento, probabilmente un decreto, che prevede un prestito ponte di 650-680 milioni di euro che consenta all’azienda di far fronte alla crisi di liquidità e di ridurre la sua pesante esposizione debitoria verso i principali fornitori. Mantenendo però la data di maggio 2024 per il passaggio in maggioranza dello Stato. Soluzione che non soddisfa però i rappresentanti dei lavoratori.
Tim e la rete unica
Sul fronte della Tim, la data segnata in rosso è quella del 31 dicembre. L’obiettivo del sottosegretario alla presidenza Alessio Butti e dei ministri Adolfo Urso e Giancarlo Giorgetti è arrivare entro quella data a una soluzione per definire i contorni di una rete nazionale a controllo pubblico e non verticalmente integrata, nel cui perimetro far rientrare anche Sparkle. Al momento le ipotesi sul tavolo prevedono la vendita della rete a uno o più soggetti sotto il controllo dello Stato, con la scissione di Tim; oppure le infrastrutture da una parte e i servizi dall’altra. Sono circolati poi i nomi di Invitalia, ma anche di Poste e di Fs e sul fronte investitori istituzionali.
Ita Airways vuole volare
Per Ita Airways si avvicina l’accordo con Lufthansa: il governo ha fissato i criteri in un nuovo Dpcm ora all’esame della Corte dei Conti. Il provvedimento stabilisce le modalità per il prezzo di Ita, alcune cautele di governance, il possibile rapido coinvolgimento dell’acquirente nella gestione e soprattutto il meccanismo di acquisizione con uno o più aumenti di capitale riservati che consentirebbero di lasciare risorse all’interno della compagnia per favorirne lo sviluppo. Tutte partite che nelle prossime ore dovrebbero arrivare a un closing.