A poche ore dall’annuncio della rielezione di Ursula Von der Leyen a presidente della Commissione Ue, a Giorgia Meloni sembrerebbe essere giunta un’ulteriore notizia poco piacevole. Il segretario uscente della Nato, Jens Stoltenberg avrebbe nominato il nuovo Rappresentante speciale per il fianco Sud, un ruolo guardato con interesse dall’Italia, proprio perché fortemente richiesto dallo stesso premier. Ad essersi aggiudicato il ruolo, però, non è un nome italiano, ma il fidato braccio destro del segretario, lo spagnolo Javier Colomina.
La decisione sarebbe stata presa ieri e non avrebbe ovviamente fatto piacere al governo Meloni. Sembrerebbe, quindi, che il rappresentante permanente presso la Nato, l’ambasciatore Marco Peronaci, abbia scritto al segretario Stoltenberg per avere delucidazioni sulla decisione e soprattutto per metterlo al corrente che “le autorità italiane hanno appreso la tempistica di tale decisione con grande sorpresa e disappunto“. Sembrerebbe, inoltre, che nella missiva la decisione sia stata criticata perché “per essere efficace la politica della Nato sul sud ha bisogno di un approccio rinnovato, non di un rebranding“, come riporta Il Foglio.
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Il premier Meloni non ha commentato personalmente la decisione presa dagli alti vertici della Nato, eppure qualche esponente politico ha deciso di sfruttare l’occasione per sottolineare come sulla politica estera e i rapporti internazionali Giorgia Meloni sia piuttosto inefficaci. Secondo il responsabile Esteri di Italia Viva Ivan Scalfarotto, infatti, la colpa della decisione di Stoltenberg ricadrebbe tutta sul presidente del Consiglio.
Nato, Peronaci: “Decisione presa senza consultare gli alleati“
Nella lettera inviata a Jens Stoltenberg, l’ambasciatore italiano sostiene che “queste decisioni strategiche sono state prese proprio alla fine del mandato e senza un’adeguata consultazione con gli alleati“. Un’aperta critica che vorrebbe un ripensamento sulla nomina di Javier Colomina, così da dare all’Italia la possibilità di aggiudicarsi il ruolo. Inoltre, dall’Italia sarebbe giunta una sorta di mezza sfiducia ufficiale, poiché è stato dichiarato che “questa nomina è da considerarsi temporanea e in attesa di qualsiasi decisione che il Segretario generale Mark Rutte vorrà prendere“.
Quindi, non è chiaro quali siano in questo momento le possibilità dell’Italia per quanto riguarda l’obiettivo prefissato e più volte ribadito durante il vertice Nato. Giorgia Meloni era consapevole dell’interesse francese e spagnolo per il ruolo, eppure le speranze che il ruolo venisse affidato all’Italia, anche in vista della posizione geografica e dei progetti in corso per il Mediterraneo, erano piuttosto alte.
Nato, tre i nomi italiani in lizza per il ruolo
La scorsa settimana, in occasione del vertice della Nato che si è svolto a Washington, negli Usa, Giorgia Meloni ha cercato di spingere il più possibile per convincere l’alleanza atlantica della necessità di un inviato per il fianco sud e il Mediterraneo, area strategica e di particolare importanza anche in vista dei conflitto che si avvicinano alle porte dell’Europa.
Il fattore sottinteso prevedeva che il nome scelto per svolgere questo ruolo fosse italiano, tanto che a Palazzo Chigi già si stava discutendo per comprendere quali potessero essere i nomi più adatti per rivestire questa carica. Un piano che ieri è evaporato in un nulla di fatto se non nella delusione di sapere che anche questa volta l’Italia è stata lasciata indietro.
Secondo Ivan Scalfarotto, però, la decisione del segretario Stoltenberg sarebbe stata influenzata dagli atteggiamenti di Giorgia Meloni a Bruxelles e non solo. “L’isolamento di Meloni trova continue conferme e a pochissimo servono i tentativi del Ministro degli Esteri di mantenere un contatto con il resto della comunità internazionale” ha dichiarato il responsabile di Italia Viva, aggiungendo critico: “Alla Nato hanno deciso di assegnare la responsabilità per il fianco sud allo spagnolo Javier Colomina e dunque addio ambizioni italiane per una posizione che riguarda il cuore degli interessi nazionali“.
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