L’approvazione alla Camera del Documento Programmatico di Finanza Pubblica, prepara il Paese alle discussioni sulle Legge di Bilancio che tra qualche mese entreranno nel vivo. Sul tema si è espresso Osvaldo Napoli della segreteria nazionale di Azione, volendo sottolineare il suo apprezzamento per le ultime dichiarazioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della sua audizione nelle Commissioni congiunte di Camera e Senato sul Dpfp.
Il vicepresidente dell’Anci ha voluto riproporne alcuni passaggi del titolare del Mef, sottolineando come queste stridano con le riflessioni dell’ultimo periodo. Il ministro ha infatti parlato di una pianificazione “prudente e sostenibile” che abbia il rigore come condizione “necessaria ma non sufficiente” per rispettare gli impegni presi con l’Unione europea.
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O Napoli: “Il bello della politica è che riesce a trasformare il vizio del trasformismo in una virtù”
“Sembrano passati secoli da quando si sentivano i latrati di Salvini contro la professoressa Elsa Fornero, fino al punto di contestarla sotto casa” evidenzia Napoli, ricordando che “il bello della politica è che riesce a trasformare il vizio del trasformismo in una virtù“.
Giorgetti, come sottolineato dal membro di Azione, ha deciso di avvicinarsi alle tesi dell’ex presidente della Bce, Mario Draghi, il quale ha sempre sottolineato come “di solo rigore un Paese muore“. Ciò che si chiede Napoli è a chi si rivolga effettivamente il ministro dell’Economia con le sue parole. “Alla mancata crescita promessa da Meloni? All’inettitudine del ministro Urso che assiste muto alla deindustrializzazione dell’Italia, alla chiusura dell’Ilva di Taranto, alla fuga di Stellantis?“, è la sua critica, che si conclude poi con un aspro affondo: “Il governo Meloni non sa andare oltre il rigore di Giorgetti“.
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