Il caso Open Arms, che vede Matteo Salvini sotto processo per il blocco dello sbarco di 147 migranti a Lampedusa nel 2019, ha acceso un dibattito politico di portata internazionale. Recentemente, la richiesta del pubblico ministero di 6 anni di carcere per il leader della Lega ha suscitato forti reazioni, sia in Italia che all’estero.
Tra le voci che si sono levate a difesa di Salvini, spicca quella di Elon Musk. Il miliardario e imprenditore statunitense ha espresso il suo sdegno attraverso un post su X, definendo il pubblico ministero “pazzo” e suggerendo che dovrebbe essere lui a finire in prigione. Musk ha commentato: “Quel pazzo pubblico ministero dovrebbe essere lui quello che va in prigione per 6 anni, questo è pazzesco.”
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Le parole di Musk si inseriscono in un contesto di forte sostegno da parte della Lega e dei suoi alleati, che vedono nel processo a Salvini una vera e propria persecuzione politica. La senatrice leghista Maria Cristina Cantù ha definito la vicenda un “processo politico” e ha ribadito che l’ex ministro dell’Interno stava semplicemente adempiendo al suo dovere nel difendere i confini italiani.
L’opinione pubblica rimane divisa. Da un lato, ci sono coloro che vedono Salvini come un difensore della sovranità nazionale; dall’altro, chi sostiene che l’ex ministro abbia violato i diritti umani impedendo lo sbarco dei migranti in condizioni critiche.
La questione rimane aperta, con il prossimo passo cruciale nel processo previsto per il 18 ottobre, quando la difesa di Salvini presenterà le proprie argomentazioni. Intanto, le dichiarazioni di personalità di spicco come Musk continuano a infiammare il dibattito.
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