Il ministro dell’Interno: fermare le partenze. Meloni scrive all’Ue. Le ong: “Triste scaricabarile”. Da Calenda a Schlein è fuoco di sbarramento contro il Governo
“La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”. Il giorno dopo il naufragio del Crotonese, con 63 vittime finora accertate, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ribadisce la linea del Governo: per evitare tragedie bisogna fermare le partenze lavorando con i Paesi di provenienza e chi entra in Italia lo deve fare attraverso i canali legali, non su barconi insicuri. Opposizione e ong non ci stanno e attaccano: “Il ministro si vergogni, da lui uno schiaffo alle vittime”. E chiedono che riferisca alle Camere sui soccorsi.
Meloni scrive all’Ue: “Agire in fretta”
La premier Giorgia Meloni, intanto, ha scritto una lettera al Consiglio e alla Commissione europea: “Serve un’Europa che, oltre a dichiarare la sua disponibilità, agisca e in fretta”. Da Bruxelles fanno sapere che non è sul tavolo alcuna proposta di una missione navale europea per il salvataggio dei migranti.
Piantedosi: “Fatto tutto il possibile”
Il titolare del Viminale è intanto volato a Parigi per un bilaterale con il collega francese Gerald Darmanin, dopo le frizioni del caso Ocean Viking: entro marzo ci saranno missioni congiunte Italia-Francia in Libia e Tunisia. Piantedosi è reduce dalla visita a Crotone. “Tutto quello che si poteva fare per evitare il naufragio – sostiene – è stato fatto; le motovedette di Guardia costiera e Guardia di finanza si sono attivate ma le condizioni del mare non hanno consentito l’intervento di salvataggio”. “Nulla c’entra, poi, – ragiona – il decreto con la stretta sulle ong, dal momento che le navi umanitarie non operano sulla rotta orientale ma esclusivamente davanti alle coste della Tripolitania. Più in generale, le motovedette italiane continuano a salvare ogni giorno decine di migranti, 50mila lo scorso anno”.
Le visite del Governo in Turchia, Libia e Tunisia
Emerge, dunque, che il punto su cui lavorare resta quello di bloccare le partenze: nelle settimane scorse esponenti del Governo hanno visitato Turchia, Libia e Tunisia, proprio per stringere accordi con le autorità locali. Aiuti economici in cambio di un controllo più efficace delle coste. L’Italia, intanto sta rafforzando i canali di ingresso regolari, come dimostra l’ultimo decreto flussi, che ha 83mila quote, più di quelle dall’analogo provvedimento firmato dal Governo Draghi.
La reazione durissima dell’opposizione: da Calenda alla neo-eletta Schlein
Dall’opposizione parte un fuoco di sbarramento contro quello che viene visto come un tentativo di colpevolizzare le vittime. “C’è da inorridire alle parole di Piantedosi che non sa dire altro, di fronte a una tragedia come quella di Crotone, che bisogna bloccare gli sbarchi”, attacca il segretario e deputato di Più Europa, Riccardo Magi. Per il leader di Azione, Carlo Calenda, si tratta di “parole indegne dette con una prosopopea insopportabile”. Il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, sottolinea che “si travalica il confine della decenza”, mentre Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, definisce “scandalose” le dichiarazioni di Piantedosi: “Un misto di cinismo e assenza di rispetto. Provo vergogna io per lui che le ha pronunciate”. Duro anche Gaetano Amato (M5s): “La colpa secondo lui è tutta di chi parte, ignorando le ragioni che spingono a fare una scelta così rischiosa. Come ha potuto esprimersi così davanti a 60 morti tra cui 14 bambini?”. Per la neo segretaria del Pd, Elly Schlein, quella di Crotone è “un’altra strage che pesa sulle coscienze di chi pochi giorni fa ha approvato un decreto che impedisce i salvataggi in mare quando occorrerebbero vie legali di ingresso in Europa”.
Medici senza frontiere: da Meloni e Piantedosi “triste scaricabarile”
Analoga la posizione delle ong. Marco Bertotto, direttore dei programmi di Msf Italia: “Le dichiarazioni della premier Meloni e del ministro Piantedosi sono poco più di un triste scaricabarile, un ennesimo schiaffo sul volto delle vittime e dei sopravvissuti di questa tragedia”. Giorgia Meloni torna su “una tragedia che non può lasciare nessuno indifferente” e si rivolge all’Europa. “L’unico modo per affrontare seriamente con umanità questa materia – sottolinea – è fermare le partenze e su questo sì serve un’Europa che oltre a dichiarare la sua disponibilità agisca e in fretta ed è la ragione per la quale oggi stesso ho inviato una lettera al Consiglio europeo e alla Commissione europea per chiedere che venga immediatamente reso concreto quello che abbiamo discusso all’ultimo consiglio europeo”.
Il segretario generale Onu: “Abbiamo imperativo umanitario di soccorso”
Interviene anche il segretario generale Onu, Antonio Guterres. Finché “bande criminali controlleranno le rotte migratorie – dichiara – le persone continueranno a morire. Abbiamo bisogno di percorsi sicuri, ordinati e legali per migranti e rifugiati. E dobbiamo fare tutto il possibile per prevenire la perdita di vite umane fornendo ricerca, soccorso e assistenza medica, come imperativo umanitario e come obbligo morale e legale”.