Le richieste di modifiche al Decreto Legge sulle Ong presentate dal Carroccio vengono respinte: “Questione di metodo, non di merito”
Gli emendamenti della Lega non passano. E via a nuove fibrillazioni in maggioranza. Stavolta, dopo il caso benzina, sul tavolo c’è il Decreto Legge sulle Ong, tema particolarmente caro alla Lega. Un documento che il ministro Piantedosi presenterà a Montecitorio la prossima settimana.
Le polemiche e gli emendamenti Lega
A far discutere sono gli emendamenti dei salviniani: in tutto una quindicina, depositati nelle commissioni Affari costituzionali e Trasporti. Tutti e quindici sono stati stoppati perché ritenuti inammissibili dai due presidenti delle Commissioni, l’azzurro Nazario Pagano della prima e il meloniano Salvatore Deidda, della settima. Uno stop inizialmente motivato con la necessità di fare in tempo per l’approdo in Aula, quindi una questione di metodo, più che di merito. Ma Salvini e i suoi non l’hanno presa bene e ricorreranno contro la decisione delle due commissioni.
Cosa dicono le opposizioni
Intanto le opposizioni accusano Salvini di aver tentato di reintrodurre i suoi decreti sicurezza. Un blitz che “per il momento è fallito perché i presidenti delle due commissioni hanno dichiarato inammissibili quegli emendamenti con una pronuncia che non lascia spazio a contestazioni perché si rifà alle pronunce della Corte Costituzionale e al Regolamento della Camera”, dice Riccardo Magi di Più Europa. Filiberto Zaratti, capogruppo di alleanza verde sinistra nella commissione Affari costituzionali della Camera, mostra soddisfazione per lo stop “a una forzatura inutile sul piano procedurale oltre che odiosa per il tentativo di ridisegnare in senso restrittivo le norme in materia di immigrazione, in particolare quelle sui ricongiungimenti”.