Way Technological Systems

Migranti, Cassazione boccia anche centri in Albania: dubbi su compatibilità Costituzione e diritto Ue

All'interno della relazione del Massimario sul protocollo Italia-Albania sono numerosi i punti affrontati. Innanzitutto, l'intesa mancherebbe di individuare con precisione la categoria di persone cui l'accordo si riferisce e limitandosi ad individuarli come 'migranti', creando quindi una disparità di trattamento tra gli stranieri da condurre in Italia e i migranti da trasferire in Albania

5 Min di lettura

Un nuovo assist per le opposizioni è giunto dall’ufficio del Massimario e del ruolo della Corte di Cassazione. Dopo la bocciatura del dl Sicurezza, arrivato lo scorso venerdì, oggi i giudici hanno rilasciato una relazione riguardante il protocollo Italia-Albania, ovvero l’accordo per la creazione e la messa in funzione dei centri per migranti italiani in territorio albanese. Un provvedimento che negli scorsi mesi ha creato numerose problematiche al governo, a causa delle sentenze del Tribunale di Roma che non ha riconosciuto il trattenimento degli immigrati trasferiti nel centro.

Per ovviare a tale problema, per la cui risoluzione è necessario attendere il giudizio della corte europea dei diritti umani, i centri sono stati trasformati in Cpr in cui trasferire i migranti già presenti in territorio italiano e non trovati in mare. Il Massimario ha evidenziato numerose criticità dell’accordo spiegando anche che “la dottrina ha espresso numerosi dubbi di compatibilità con la Costituzione e con il Diritto internazionale, soffermandosi poi specificamente sul rapporto tra il Protocollo e il diritto dell’Unione“. Al contrario del decreto legge sulla sicurezza, questa volta la Corte ha analizzato anche i profili di compatibilità con il diritto europeo.

Una relazione che ha soddisfatto le opposizioni, ormai da mesi impegnate a cercare di interrompere la collaborazione tra i due Paesi. Durissime invece le parole di Riccardo De Corato, deputato di Fdi, che ha voluto ricordare che le decisioni in materia di politica migratoria e accordi internazionali spettano al potere esecutivo e legislativo. Inoltre, “la valutazione sulla costituzionalità di una norma o di un accordo non è attribuita né alla dottrina né a organi tecnici interni al potere giudiziario, ma al Presidente della Repubblica in sede di promulgazione e alla Corte Costituzionale, qualora venga sollevata una questione formale“.

La relazione del Massimario della Corte di Cassazione

All’interno della relazione del Massimario sul protocollo Italia-Albania sono numerosi i punti affrontati. Innanzitutto, l’intesa mancherebbe di individuare con precisione la categoria di persone cui l’accordo si riferisce e limitandosi ad individuarli come ‘migranti‘, creando quindi una disparità di trattamento tra gli stranieri da condurre in Italia e i migranti da trasferire in Albania.

Allo stesso modo, nell’accordo non sarebbe inserita una disciplina analitica necessaria ad individuare gli aspetti procedurali dei diritti di asilo, rischiando quindi che i migranti in Albania non ricevano lo stesso trattamento di quelli presenti sul territorio italiano. Inoltre, i migranti non avrebbero altra possibilità se non quella di essere trattenuti anche se, da quanto si legge nel protocollo, la detenzione è prevista come una “extrema ratio“.

Sempre sul tema della detenzione, un punto presente nel protocollo violerebbe i diritti dei migranti. Questi, anche nel momento in cui sono cessati gli effetti del titolo del trattenimento, non possono essere rilasciati in Albania ma devono essere riportanti in Italia. Calcolando i tempi necessari per il trasferimento, è possibili che si verifichi un trattenimento dello straniero anche però più giorni dopo la fine della sua detenzione.

La soddisfazione delle opposizioni

Dopo il successo ottenuto lo scorso venerdì con il dl Sicurezza, le opposizioni tornano a gioire sul protocollo Italia Albania. I rappresentanti del M5S nelle commissioni Affari Costituzionali della Camera e del Senato hanno rilasciato una nota in cui sostengono che il protocollo tra Italia e Albania è ormai da considerarsi un fallimento.

Presto questa operazione assurda avrà un anno di vita e finora in Albania sono state portate poche decine di persone a fronte di oltre 250 mila sbarchi di migranti da quando Giorgia Meloni è presidente del Consiglio“, hanno dichiarato, ricordando il miliardo di euro speso per la realizzazione dei centri. Durissima anche la reazione del presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, che ha sottolineato come la reazione del governo dovrebbe essere quella di “riflettere e ammettere l’errore“, mentre “per i capigruppo parlamentari della maggioranza anche questo pronunciamento giustifica ulteriori attacchi alla magistratura“.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo
consorzio arcale