Come le esequie di Bergoglio, anche l’Insediamento di Papa Leone XIV si è trasformato in un’occasione per far convergere a Roma i maggiori leader mondiali e diventare teatro di vertici, colloqui e confronti.
Mentre il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky lascia il Vaticano post udienza privata con il Pontefice, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo aver incontrato il Presidente israeliano, Isaac Herzog per un breve colloquio, ha ricevuto a Palazzo Chigi il Vicepresidente Usa, JD Vance e il Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
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Con alle spalle la bandiera italiana fra quella statunitense e europea, la premier affiancata dai volti degli Usa e dell’Unione, si è detta molto orgogliosa di poter dare inzio ad un dialogo, perché “ci sono problemi da superare, ma le relazioni tra Ue e Usa sono fondamentali. Spero che la giornata di oggi possa essere un primo incontro e un nuovo inizio“.
Meloni: “Costruiamo futuro su libertà, democrazia e centralità della persona”
Il trilaterale è stato annunciato con una nota diffusa dalla sede del Governo. I dossier sul tavolo dei tre, si immagina possano prevedere tutti i temi di interessamento delle comunità internazionali e quindi, lo spinoso tema dei dazi. Una questione cruciale e per nulla scontato, fondamentalmente il vero primo passaggio ai massimi livelli dell’Unione europea e degli Stati Uniti. Un trilaterali di massima rilevanza che non era neanche scontato che si costruisse a Roma. E come spiegato, al centro dell’incontro cui ha partecipato anche il Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, Marco Rubio, le relazioni tra l’Ue e gli Usa.
Un incontro che la premier ha definito costruttivo con un post su X post trilaterale. Uno scenario che si cerca di dispiegare e dove l’Italia “intende fare la sua parte per rilanciare il dialogo tra Unione Europea e Stati Uniti: due realtà chiamate ad affrontare insieme le grandi sfide globali“. E così, riconosciuti i valori comuni su cui costruire “un futuro più sicuro, prospero e stabile” e quindi su “libertà, democrazia e centralità della persona“, Meloni si è detta estremamente orgogliosa di “questo passo avanti per l’unità dell’Occidente“.
Von der Leyen: “Il vertice era necessario”
E in questa Roma che è centro del mondo, anche la Presidente della Commissione europea a commentato a stretto giro il trilaterale riconoscendolo necessario e positivo. “Abbiamo trovato molti punti in comune – scandisce von der Leyen – il che è naturale per partner forti come noi“. Sul fronte commerciale, la commissaria europea ha spiegato la volontà di raggiungere un accordo che soddisfi entrambe le parti nonché vantaggioso per le imprese. Motivo per cui, “i nostri team stanno lavorando 24 ore su 24 per trovare soluzioni. Siamo fiduciosi che ci riusciremo“.
Le premesse Roma-Washington-Bruxelles
“Ci sono materie che sono di competenza della Commissione europea. Il ruolo dell’Italia è aiutare il dialogo“, per un “Occidente che vuole mantenere chiaramente la sua unità, che vuole mantenere la sua forza, che deve essere ancora in grado di disegnare la rotta“, ha spiegato Meloni nel punto stampa pre trilaterale.
Il Vicepresidente, nel ringraziare la premier “che è diventata una buona amica. E parlo anche a nome del presidente Trump quando dico che siamo grandi fan suoi e dell’Italia“, ha spiegato che Washington ha accettato l’offerta di Roma di costruire ponti tra Europa e Stati Uniti. “L’Europa è un alleato importante per noi anche se naturalmente abbiamo alcuni contrasti come capita alcune volte agli amici“, puntualizza Vance specificando che si tratta di temi di tipo commerciale e riconoscendo anche i molti accordi esistenti. Quindi, “speriamo questo incontro possa essere l’inizio di un negoziato a lungo termine sul commercio con vantaggi reciproci”, ha concluso il Vice di Trump.
Dopo aver ringraziato Meloni “per la sua ospitalità, per averci ricevuto qui oggi, per aver reso possibile questo incontro trilaterale” e per la “splendida giornata in Vaticano“, Rusula von der Leyen ha preso la parola per ribadire che “ciò che ci unisce è che alla fine vogliamo raggiungere un buon accordo per entrambe le parti“.
E nella consapevolezza che gli europei devono aumentare gli investimenti sulla difesa e per questo motivo la Commissione ha abilitato l’uso di fino a 800 miliardi di euro nei prossimi 4 anni per investimenti in difesa, la Presidente Ue ha riconosciuto come questo potrà rafforzare l’Ue, dove “un’Europa forte significa anche una Nato forte“.
Intanto, ha concluso von der Leyen, “ciò che ci unisce è che vogliamo una pace giusta e duratura per l’Ucraina. Sappiamo quanto siete impegnati per la fine della guerra e vi ringrazio per questo. Ciò che è importante ora è certamente spingere, le cose vanno avanti e credo che la prossima settimana sarà cruciale”.
Meloni e il ruolo di mediatore
Un parlarsi vis à vis a livello dei massimo esponenti come mai successo prima che rilega di conseguenza il riconoscimento all’Italia di quel ruolo di “pontiere” che si voleva attivare fin dall’inizio. Il Paese quindi rappresenterebbe in questo momento un facilitatore dell’incontro tra le due sponde dell’Atlantico.
E così, dazi e questioni economiche sicuramente uno dei punti principali, ma sul tavolo si pensa non siano mancati alcuni passaggi circa le crisi geopolitiche come guerra in Ucraina e Medio Oriente, dove il lavoro che si può portare avanti insieme è il raggiungimento di quel punto di equilibrio da instaurare proprio tra Washington e Bruxelles.
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