La leader di FdI avverte: «Le alleanze siano senza tatticismi, obiettivo è battere il PD». Sul premier Draghi: «Sempre avuto rispetto». E sul successore: «A Palazzo Chigi andrà chi vincerà le elezioni»
«A Palazzo Chigi andrà chi prenderà più voti alle urne, non ci sono altre strade. Noi siamo pronti». E’ quanto spiega Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, intervistata da La Stampa.
Sulle prospettive di governo, la Meloni spiega: «Con Fratelli d’Italia siamo più che pronti, da tempo lavoriamo ad un programma di governo diverso da quello della sinistra. Non dobbiamo inventarci un’identità, le nostre proposte si conoscono, giochiamo a carte scoperte». Su Mario Draghi: «Ho avuto un ruolo di opposizione, nel quale però non è mai mancato il rispetto. Mi pare chiaro che fosse stufo delle liti, però non puoi nemmeno pensare di arrivare in aula e sentirti dire “bravo” ogni istante».
In vista del voto: la posizione di Fratelli d’Italia
Sulla posizione di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni: «Chi vince governa, nessun totonome, prendiamo il meglio che c’è. Il centrodestra può vincere ma governerebbe in una fase complessa, concentriamoci su ciò che si può fare. Preferisco una cosa in meno nel programma, ma che sia realizzabile, ad un programma elettorale denso ma irrealizzabile ed illusorio».
Sulle alleanze politiche di Fratelli d’Italia: «Mettere da parte i tatticismi mi sembra il minimo, compattarsi per battere il Pd, che è l’avversario, mi sembra un dovere. Sul PNRR garantiremo la nostra disponibilità affinché arrivi alle scadenze in tempo utile, se non si prendessero i soldi sarebbe colpa del governo».
Postilla finale a proposito della guerra in Ucraina: «Sostenerla è stata la decisione più facile della mia vita. L’invio di armi va ponderato, anche essere neutrali ha delle conseguenze. La politica estera? Finché ci sarò io resterà la linea atlantista».