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Meloni e il piano per la sicurezza sul lavoro da 650 milioni: “Non sono costi, ma diritti”

"Garantire la salute e la sicurezza sul lavoro è una priorità dell'azione di questo Governo", ha quindi osservato Meloni, cavalcando l'onda dell'emergenza attuale. Secondo il premier, infatti a sostegno di questa sua dichiarazione vi sarebbero i numerosi testi che sono stati approvati dal momento dell'insediamento del suo esecutivo, così come i nuovi obiettivi che questo si è posto

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L’intervento di Giorgia Meloni alla presentazione della Relazione annuale dell’Inail non sarebbe potuto arrivare in un momento più particolare. Il Presidente del Consiglio ha infatti avuto la possibilità di affrontare il tema della sicurezza sul lavoro mentre il Paese è invaso da un’ondata di calore, che ha costretto prima le Regioni e poi lo Stato stesso ad intervenire per tutelare la sicurezza dei lavoratori.

Nella tarda serata di ieri, mentre le temperature iniziavano ad affievolirsi dopo l’ennesima giornata di fuoco, la ministra per il Lavoro, Marina Calderone, ha firmato il protocollo anti-caldo che contiene una serie di ordinanze e osservazioni sul tema della salvaguardia della salute dei lavoratori. Un provvedimento che si aggiunge a quelli di diverse Regioni che hanno deciso di vietare il lavoro all’aperto dalle 12:30 alle 16 nei giorni da bollino rosso.

Garantire la salute e la sicurezza sul lavoro è una priorità dell’azione di questo Governo“, ha quindi osservato Meloni, cavalcando l’onda dell’emergenza attuale. Secondo il premier, infatti a sostegno di questa sua dichiarazione vi sarebbero i numerosi testi che sono stati approvati dal momento dell’insediamento del suo esecutivo. Un tentativo, come sottolineato da Meloni, di rispondere anche alle osservazioni del Presidente della Repubblica, così come al grido di aiuto delle parti sociali.

Nonostante l’impegno garantito fino ad oggi, la strada da percorrere è ancora lunga. Il premier non si è persa d’animo e ha sottolineato che continuerà a tenere a mente come priorità proprio gli interventi a tutela dei lavoratori. “Il nostro scopo è quello di dare vita a un piano straordinario di interventi per la salute e la sicurezza sul lavoro“, ha spiegato, chiarendo che tale intervento sarà possibile solo tramite una proficua collaborazione con i sindacati e chi quotidianamente affronta questi temi.

Meloni: “Il caporalato è un crimine odioso”

Ogni vita spezzata, ogni infortunio sul lavoro rappresenta una sconfitta“, ha ammesso Meloni prima di citare le parole di Papa Francesco: “La sicurezza su lavoro è come l’aria che respiriamo, ci accorgiamo della sua importanza solo quando viene tragicamente a mancare ed è sempre troppo tardi“. Affinché situazioni simili non si verifichino più, il governo ha stanziato risorse fondamentali ed è intervenuto con sanzioni nei casi in cui si è rivelato necessario.

L’esempio di Meloni è la lotta al caporalato, ovvero la somministrazione illecita del lavoro, duramente combattuta dallo Stato in quanto rappresenta un “crimine odioso” che non può verificarsi in una Nazione civile. Il prossimo passo sarà l’investimento di ulteriori 650 milioni di euro in misure concrete sulla prevenzione. Queste si aggiungono ai 600 milioni disponibili per i bandi Isi e permetteranno il potenziamento del sistema bonus malus per le aziende virtuose, così come l’estensione della copertura assicurativa nelle scuole.

Tale impegno è legato alla consapevolezza che la sicurezza sul lavoro non può essere considerata un costo da tagliare, ma sempre un diritto per il lavoratore, un valore e un dovere per le istituzioni. “Su temi come questi si misura la civiltà di una Nazione e quanto un popolo ha a cuore il proprio presente e il proprio futuro“, ha spiegato il primo ministro.

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