Meloni al contrattacco dopo il referendum: Sbarra (Cisl) entra nel governo come anti-Landini

Mentre il centrosinistra riflette sulla sconfitta, l'esecutivo si crogiola in alcuni dati positivi che si sono creati in questi anni di governo del centrodestra. Meloni ricorda come in molti avessero criticato il suo governo sin dal suo insediamento, in quanto avrebbe avuto difficoltà dal punto di vista fiscale. "Mi pare sotto gli occhi di tutti che abbiamo smentito i pronostici"; ha chiarito il premier in occasione delle celebrazioni per i 25 anni di Libero

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Giorgia Meloni si gode i giorni di idillio immediatamente successivi al fallimento del referendum dell’8 e del 9 giugno. Il presidente del Consiglio si sente rinforzata nei suoi consensi e ammette di essere rimasta incredibilmente soddisfatta dell’esito dei cinque quesiti referendari e della risposta che ad essi ha riservato l’Italia. Le celebrazioni per i 25 anni di Libero, fondato nel luglio del 2000 da Vittorio Feltri, diventano un trampolino di lancio del premier che, in videocollegamento, ha la possibilità di affrontare qualunque tema senza contraddittorio.

Giorgia Meloni, quindi, affonda contro il centrosinistra sul tema del referendum e della cittadinanza, elenca alcuni numeri riguardanti l’occupazione e gli stipendi, per poi concentrarsi sulle figure di due americani centrali in questo momento storico: Donald Trump e Papa Leone XIV. Il premier si dice convinta di avere il pieno sostegno degli italiani e di incarnare in sé degli ideali che rappresentano alla perfezione il popolo.

Lo avrebbe dimostrato il quesito sulla cittadinanza al referendum. Dei 14 milioni di italiani che si sono recati alle urne, il 35% circa ha espresso un voto negativo sul dimezzamento del tempo necessario ad un immigrato regolare per ottenere la cittadinanza italiana. “Sono molto contenta di essere sulla stessa linea della stragrande maggioranza degli italiani“, ha spiegato Meloni, aggiungendo di confidare che nessuno presenti una proposta sul tema in Parlamento che non tenga conto di quanto già dimostrato dagli italiani.

Il referendum stesso sarebbe stato poi una conferma del fatto che il centrosinistra non è realmente in grado di leggere i bisogni della popolazione. “Qui abbiamo un’opposizione che non solo dichiara vittoria senza aver raggiunto il quorum, ma che proclama la sconfitta della Meloni perché il numero di chi ha votato Sì è superiore al numero di voti ottenuto dal centrodestra“, ha spiegato Meloni, criticando questa posizione e ricordando che la vittoria può essere decantata solamente quando ai referendum si supera il quorum e il voto degli italiani rispecchia i propri obiettivi.

Il governo Meloni ha comunque cercato di rispondere ai tentativi del centrosinistra di attaccarlo, opponendo alla figura di Maurizio Landini, segretario della Cgil, quella di Luigi Sbarra, segretario della Cisl fino a pochi mesi, a cui è stata affidata la delega al Sud. “Vogliamo rafforzare l’occupazione“, ha spiegato il premier, giustificando l’elezione di Sbarra e scatenando una dura ondata di critiche nelle opposizioni.

Meloni: “Italia verso inversione di tendenza, il Pil è cresciuto più che in Francia e in Germania”

Mentre il centrosinistra riflette sulla sconfitta, l’esecutivo si crogiola in alcuni dati positivi che si sono creati in questi anni di governo del centrodestra. Meloni ricorda come in molti avessero criticato il suo governo sin dal suo insediamento, in quanto avrebbe avuto difficoltà dal punto di vista fiscale. “Mi pare sotto gli occhi di tutti che abbiamo smentito i pronostici“; ha chiarito il premier, per poi ricordare come l’economia italiana stia iniziando a regalare i primi miglioramenti, dimostrando la propria solidità e resistenza.

Quest’anno il Pil è cresciuto dello 0,3 rispetto al trimestre precedente e dello 0,7 rispetto al primo trimestre del 2022, facendo meglio di Francia e Germania“, ha ribadito il Capo del Governo, per poi evidenziare un dato che solitamente non viene pubblicizzato: “Gli investimenti esteri diretti sono aumentati del 5%, mentre in Europa diminuiscono“. Un passo in avanti fondamentale e fortemente ricercato dal governo, nella consapevolezza che gli investimenti sono linfa vitale per il sistema economico italiano.

Il proposito è quello di continuare su questa strada, nella consapevolezza che l’Italia ha la possibilità di portare a termine il suo cambio di rotta e portare i cittadini verso il tanto auspicato taglio delle tasse.

Meloni: “Con Trump ci capiamo anche quando non andiamo d’accordo”

Sulla figura di Donald Trump, Meloni continua a non nutrire dubbi. Il Tycoon è un leader “coraggioso, schietto e determinato“, che pone al centro dei suoi interessi il benessere del suo Paese. Un approccio speculare a quello del premier, con cui riesce a trovarsi d’accordo anche quando entrambi difendono la propria patria a scapito dell’altra.

Penso che tra Nazioni amiche come Italia e Stati Uniti ci si debba parlare con franchezza“, ha spiegato il Presidente del Consiglio, per poi aggiungere che l’obiettivo finale è sempre quello di mantenere aperto il canale della diplomazia e della collaborazione. Sulla lite con Trump e Musk, il premier ha sostenuto che il patron di Tesla è stato corretto nel fare ammenda e ammettere di aver esagerato con le accuse a Trump.

Su Papa Leone XIV, invece, Meloni si esprime con più difficoltà, anche alla luce dei minori rapporti finora instaurati. “Un uomo fermo nella sua fede e consapevole della missione che gli è stata affidata“, ha sostenuto il premier, chiarendo di aver già apprezzato alcuni dei suoi insegnamenti, particolarmente vicini al suo ruolo di capo del governo.

L’autoelogio di Meloni è seguito dopo poche ore dall’attacco di Israele alle infrastrutture nucleari dell’Iran. Il governo italiano si appresa dunque ad affrontare una complessa situazione internazionale, in cui Trump non è l’unico fattore da tenere sotto controllo. Un compito complesso, su cui l’intero esecutivo è al lavoro nel tentativo di bilanciare gli interessi del Paese con la sua sicurezza.

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