Il via libera sulla riforma della Giustizia, arrivato lo scorso giovedì grazie alla seconda lettura favorevole del Senato, ha soddisfatto il governo e al contempo ha aperto una stagione finora mai navigata. L’esecutivo Meloni si appresta a preparare la strada per un referendum confermativo, che dovrebbe svolgersi tra marzo e aprile 2026, al fine di lasciare al popolo l’ultima decisione sulla separazione delle carriere. Un passaggio obbligato, visto che alla Camera non è stato raggiunto l’OK di due terzi dei deputati, come richiesto dalla legge.
Una consultazione popolare che già crea le prime polemiche. Le opposizioni e l’Associazione Nazionale Magistrati si sono già dette contrarie alla riforma e si preparano per battersi al fianco dei cittadini che sono pronti a votare “no” al referendum. L’Anm ha addirittura creato un “Comitato per il no” che cercherà di spiegare ai cittadini i pericoli che nasconde questa riforma. Uno scontro che, secondo il premier, avrebbe ben poco di politico.
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“Il referendum non avrà conseguenze sul governo, noi arriveremo a fine legislatura“, ha spiegato ai microfoni del Tg1 il giorno stesso dell’approvazione della riforma costituzionale. Eppure, il via libera e la consapevolezza di un imminente referendum hanno posto il governo Meloni di fronte ad un complesso interrogativo: E ora il premierato?
Premierato: Meloni pronta a far slittare la “madre di tutte le riforme”
La “madre di tutte le riforme“, proprio per citare il Presidente del Consiglio, rischia di dover essere messa all’angolo per evitare di “soffocare” i cittadini con eccessive riforme e possibili referendum. Da via della Scrofa, intanto, si mantiene la linea unitaria. “Non è affatto un binario morto, tutt’altro. Verrà calendarizzata a stretto giro“, sottolineano come riporta Ileana Sciarra su Il Messaggero.
I vertici del partito, però, sembrerebbero convinti che un’accelerazione su questo dossier potrebbe rivelarsi controproducente. Da un lato c’è la consapevolezza che quella del referendum della Giustizia dovrebbe essere una corsa semplice, visti i sondaggi che circolano sul web secondo cui il 70% della popolazione è a favore della riforma. Dall’altro, però, c’è la paura che due riforme costituzionali in una sola magistratura siano effettivamente troppe.
Al contempo, però, c’è la preoccupazione di una possibile e improvvisa perdita di fiducia da parte della popolazione, che vedrebbe Meloni non mantenere una delle sue promesse elettorali. Fratelli d’Italia, così come l’intera maggioranza, dovranno quindi riuscire a fra gli equilibristi, gestendo al meglio la situazione. Il pericolo di unire il premierato alla riforma della Giustizia, però, è quello di dare alle opposizioni maggiori argomenti su cui spingere contro il governo.
Il Presidente del Consiglio, dunque, sembra pronta a far scivolare la madre di tutte le riforme alla prossima ed eventuale legislatura. In questo modo, la consultazione sulla separazione delle carriere avrebbe il tempo di essere conclusa e archiviata, senza il pericolo di un improvviso cambio di direzione dei cittadini, insoddisfatti delle eccessive modifiche volute dal governo.
Premierato: tutti i temi che il governo Meloni deve ancora chiudere
Inoltre, non c’è da dimentica che rimane aperto anche il dossier dell’Autonomia differenziata, fortemente voluta da Salvini, e ora congelata a seguito dello stop della Corte costituzionale. Allo stesso modo, l’anno si avvia alla conclusione e con esso arrivano anche le discussioni sulla Legge di Bilancio. Un periodo piuttosto intenso, reso ancora più particolare dalle difficoltà del Ponte sullo Stretto, i cui lavori sono bloccati in attesa delle considerazioni della Corte dei Conti, e da quelle del Protocollo Italia-Albania.
I centri di Gjiader e Schengjin non sono ancora stati utilizzati per lo scopo che ne ha visto la creazione, a causa dei continui stop dei giudici italiani sulla questione dei Paesi sicuri. Il governo Meloni sembra avere le mani piene e negli ultimi due anni di governo, se la legislatura arriverà a conclusione, sembra non esserci affatto spazio per la riforma sul Premierato.
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