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Meloni mediatrice tra Europa e Usa: la carta da giocare è Elon Musk

La premier italiana può giocarsi la carta degli ottimi rapporti con Elon Musk per riportare il dialogo tra il Vecchio Continente guidato da Ursula von der Leyen e il Nuovo Continente con l'arrivo di Donald Trump

4 Min di lettura

A 24 ore dalla conferma della nuova Commissione Europea di Ursula von der Leyen, la presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni già pensa a un modo per facilitare un dialogo tra la presidente europea e il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. L’obiettivo è il disgelo dei rapporti, per provare a tracciare una “linea rossa” tra i due continenti. Intanto lo staff del tycoon testa il territorio europeo per capire quali dei leader del Vecchio continente possa essergli alleato. E tutto porta proprio a Meloni.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Meloni si affida a Musk per il disgelo

Per raggiungere l’obiettivo di far tornare il dialogo tra Nuovo e Vecchio continente, Meloni può essere aiutata dal suo amico all’interno della nuova amministrazione Trump, ovvero Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo. E nonostante lui da subito abbia criticato questa nuova Commissione, definendola “antidemocratica”, per la premier italiana è comunque un buon mezzo per migliorare i rapporti euro-atlantici. Il primo passo è cercare di convincere Musk a organizzare una telefonata tra Trump e von der Leyen, non in questo periodo, ma nel 2025, quando il tycoon sarà ufficialmente presidente.

La premier vuole aiutare a ristabilire il dialogo tra i due continenti anche perché vuole essere riconoscente alla presidente della Commissione Ue che ultimamente ha mostrato apertura nei suoi confronti e nei confronti dei Conservatori di Ecr. Von der Leyen ha creato una nuova commissione che guarda più a destra, nella convinzione che nei prossimi anni si dovrà relazionare con uno spostamento a destra degli equilibri non solo europei, ma anche nel resto del mondo.

Con la conferma di Raffaele Fitto (FdI e Ecr) come vicepresidente esecutivo della Commissione, Fdi ha ripagato la presidente votando a favore del suo nuovo team, quando a luglio non aveva nemmeno sostenuto il suo incarico. I Conservatori, inoltre, adesso possono contare anche su vicepresidenti del Parlamento Ue.

Un altro motivo per cui Meloni vuole proporsi come mediatrice per raggiungere il disgelo tra i due continenti è che è consapevole di avere le possibilità di farlo, sfruttando i buoni rapporti con Musk. È probabilmente l’unica leader in Europa a potercela fare. L’unico dubbio ora è se la presidente della Commissione Ue è disposta ad accettare questa mediazione, dopo il risultato registrato in Parlamento Ue sul suo collegio. Comunque l’obiettivo della premier è questo e metterà in campo tutto ciò che è a sua disposizione per raggiungerlo.

Trump alla ricerca di un alleato europeo

Negli ultimi giorni, inoltre, le ambasciate statunitensi e Palazzo Chigi hanno avuto diversi contatti, poiché lo staff del presidente eletto degli Usa sta cercando di capire quale dei leader europei può essergli alleato, quindi con chi è più conveniente aprire un canale preferenziale nel Vecchio continente. Sono esclusi la Francia di Macron, la Spagna del premier socialista Sanchez, la Germania che attualmente sta affrontando una crisi e potrà avere un governo solo il prossimo anno, la Gran Bretagna che non fa parte dell’Ue e l’Ungheria di Orban, seppure considerato un amico, poiché è “emarginata” dal resto dell’Europa. Quindi l’unica leadership conveniente per Trump resta quella italiana di Meloni, di cui però il tycoon non ha conoscenza diretta.

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