Meloni sul Piano Mattei: “Grande progetto, contraddistinto dalla concretezza” VIDEO

Il Presidente del Consiglio non si lascia affossare dalla critiche ricevute sul progetto del Piano Mattei e conferma le sue intenzioni. L'Italia e il continente africano collaboreranno sullo stesso piano, per ottenere reciproci vataggi

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Il premier Giorgia Meloni è intervenuta con un videomessaggio ad un convegno sul Piano Mattei organizzato a Milano da Confcommercio, uno degli organismi parte della cabina di regia dell’iniziativa del governo. Un momento utile per chiarire nuovamente l’importanza degli obiettivi che potrebbero essere raggiunti con il piano Mattei, un accordo che unisce l’Italia e diversi Paesi del continente africano allo scopo di migliorare la società, l’economia e le industrie di entrambi gli attori in gioco.

Ciò che distingue il piano Mattei da tutte le iniziative del passato è la sua concretezza” ha sottolineato Meloni, nonostante le accuse dei mesi scorsi per cui il Piano Mattei fosse solo un’enorme facciata che dietro di sé poteva nascondere il nulla. “Non abbiamo scritto un elenco di buone intenzioni e dichiarazioni di principio ma un piano di obiettivi fattibili accompagnato da un cronoprogramma ben delineato” ha poi continuano il Presidente del Consiglio, prima di spiegare l’importante ruolo di Confcommercio in questa iniziativa.

‘Non avremmo dovuto affrontare da soli questa sfida. Per questo, quando abbiamo costruito la governance di questo piano abbiamo deciso di coinvolgere nella cabina di regia una rappresentanza del sistema Italia molto ampia e articolata – ha quindi dichiarato meloni – A Confcommercio abbiamo chiesto di darci una mano e ringrazio tutti per il contributo e le proposte condivise con noi“.

Meloni: “La stessa concretezza del piano Mattei anche in ambito G7

Giorgia Meloni ha proseguito il suo intervento sottolineando come “per troppo tempo l’Africa sia stata una terra incompresa e sfruttata, spesso guardata dall’alto in basso” e come in realtà “l’Africa sia un continente che può sorprendere, se messo nelle condizioni di sfruttare quanto di straordinario possiede“. Il premier ha quindi ricordato come l’iniziativa preveda una collaborazione da “pari a pari” per avere un “bilancio positivo” e “per crescere insieme senza approcci caritatevoli o paternalistici“. Argomenti che sin dallo scorso dicembre sono stati portati avanti dalla premier e più volte ribaditi.

Giorgia Meloni
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Nell’incontro con Confcommercio, poi, il premier ha voluto fare un paragone: “Abbiamo portato lo stesso livello di concretezza anche in ambito G7“. Meloni ha quindi sottolineato come “al vertice di Borgo Egnazia abbiamo istituito, con la Banca Africana di Sviluppo e la Banca Mondiale, alcuni strumenti finanziari molto innovativi per sviluppare strategie di co-investimento in Africa e abbiamo avviato sinergie strutturate e attività di raccordo tra il Piano Mattei e le iniziative che già esistono particolarmente sul tema degli investimenti in infrastrutture e che sono previste dai nostri partner“.

Il Presidente del Consiglio ha poi parlato della decisione di contribuire a uno dei “progetti della Partnership for Global Infrastructure and Investment“, ovvero la realizzazione del corridoio di Lobito, un sistema sistema infrastrutturale che collegherà l’Angola allo Zambia, attraverso la Repubblica Democratica del Congo. Secondo le parole di Meloni l’aiuto italiano raggiungerà i 320 milioni di euro.

Attilio Fontana: “La Lombardia è disponibile a questa collaborazione

Presente all’evento di Confcommercio anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che ha voluto evidenziare l’interesse della Regione nei confronti delle opportunità del Piano Mattei. “Questo piano lo vedo come un intervento a medio-lungo termine che abbia la caratteristica di essere utile per entrambe le parti” ha infatti dichiarato il presidente, aggiungendo: “Ci deve essere un reciproco vantaggio. Noi siamo pronti a esportare le nostre capacità ed esperienze“.

In cambio Fontana vorrebbe la sicurezza che i cittadini dei Paesi africano decidano di non emigrare, forti di uno sviluppo lavorativo ed economico nella loro stessa Nazione. “In questo modo – ha ribadito Fontana – potremo contenere in maniera più equilibrata i flussi migratori che adesso sono fuori controllo“.

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