La presidente del Consiglio Giorgia Meloni torna all’attacco sul referendum del prossimo fine settimana, e lo fa con toni netti: “Non parteciperò al voto perché non condivido i contenuti del quesito. L’astensione è un diritto di tutti, anche del centrodestra. O vale solo per la sinistra?” ha detto durante l’evento “Il giorno de La Verità”, intervistata da Maurizio Belpietro.
🔴 Ora in diretta la mia intervista a “Il giorno de La Verità” con il direttore Maurizio Belpietro https://t.co/2kV0Jo8v4r
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) June 5, 2025
Meloni ha rivendicato la legittimità della scelta di non ritirare la scheda referendaria pur recandosi al seggio – “un segnale di rispetto per le urne” – sottolineando che anche esponenti del Pd, come Lorenzo Guerini e Pina Picierno, hanno fatto dichiarazioni simili. “Abbiamo gli stessi diritti o per noi valgono regole più restrittive?”, ha incalzato.
Leggi Anche
Secondo la premier, la consultazione è tutta una “questione interna alla sinistra”: “Sono norme fatte da loro e ora chiedono di cancellarle. Hanno bisogno di un nemico esterno per coprire le loro contraddizioni interne”. E aggiunge: “Se questi temi erano così importanti, potevano modificarli in Parlamento invece di spendere 400 milioni per un referendum”.
Regionali e governo: “L’equilibrio non cambia, siamo 11 a 3”
A pochi giorni dalle elezioni regionali in cinque Regioni, Meloni minimizza il peso politico dell’appuntamento: “Non cambierà gli equilibri di governo. Dall’inizio della legislatura il centrodestra ha vinto 11 regioni contro 3, il divario non sarà colmabile. Lavoreremo su candidature forti e credibili, ma il voto non è dirimente”.
Italia in Europa: “Non siamo la ruota di scorta di nessuno”
In politica estera, la premier ha rivendicato la centralità riconquistata dall’Italia: “Siamo tornati protagonisti. Non siamo la ruota di scorta di Francia e Germania. Abbiamo rapporti ottimi con entrambi, ma ci muoviamo da pari. L’Italia è una grande nazione, dobbiamo ricordarcelo”.
Sicurezza: “La prima libertà è quella garantita dallo Stato”
Sull’ultimo decreto sicurezza, Meloni respinge le accuse di autoritarismo: “Sono orgogliosa delle norme approvate: tutelano le forze dell’ordine, contrastano i borseggi, le truffe agli anziani, e gli abusi su minori mandati all’accattonaggio. Manifestare è lecito, ma non bloccando strade e ferrovie. La sinistra parla di libertà, ma quali? Di rubare e truffare? Se è così, sono fiera di stare dall’altra parte”.
Medio Oriente: “Hamas responsabile, ma Israele ora fermi gli attacchi”
Sul conflitto israelo-palestinese, la presidente ribadisce una posizione di equilibrio: “La guerra è iniziata con l’attacco di Hamas, ma la reazione di Israele è ormai inaccettabile. Va fermata, servono misure per proteggere i civili. L’Italia ha aiutato concretamente Gaza più di tanti altri e sostiene il piano di ricostruzione proposto dai Paesi arabi”.
Russia e minacce all’Europa: “Non ho elementi, ma nessuno può escludere nulla”
Interpellata sul rischio di ulteriori azioni militari russe in Europa, Meloni ha ammesso: “Non ho elementi concreti, ma la preoccupazione dei Paesi al confine con Mosca è legittima. Se il disegno del Cremlino è espansivo, non si può escludere nulla”.
Cinema e contributi pubblici: “Norme di buonsenso, non sprechi”
Infine, una frecciata anche al mondo del cinema: “Abbiamo bloccato gli sprechi con norme di buonsenso. Non è serio finanziare con 500mila euro film che incassano duemila. Chi ci attacca è parte di un sistema chiuso: gli artisti di destra non lavorano perché devono uniformarsi. Il vero clan è quello della sinistra culturale”.
Sul futuro politico: “Vedremo l’anno prossimo, non mettiamo il carro davanti ai buoi”
Alla domanda di Belpietro se sarà ancora premier l’anno prossimo, Meloni ha replicato con un sorriso e una battuta scaramantica: “Ne riparliamo il prossimo anno. Non mettiamo il carro davanti ai buoi”.
© Riproduzione riservata