Meloni incontra Weber a Roma: manovra e Fitto al centro del vertice

Una sorta di aiuto esterno per Giorgia Meloni, preoccupata per la mancanza di clemenza da parte dell'Ue sul deficit di bilancio italiano e intenzionata a convincere Von der Leyen ad affidare a Fitto la vicepresidenza esecutiva della Commissione

Redazione
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Manfred Weber incontrerà oggi a Roma Giorgia Meloni, lo confermano fonti del Partito popolare europeo (Ppe), di cui il tedesco è presidente. Un vertice a sorpresa che potrebbe essere necessario per affrontare tematiche delicatissime, legate al ruolo dell’Italia nell’Unione europea e alla complessa manovra finanziaria su cui il governo ha iniziato a lavorare. Sembrerebbe, inoltre, che il leader del popolari incontrerà anche Antonio Tajani, segretario di Forza Italia e membro del Ppe, per discutere di tematiche legate al gruppo europeo e anche di questioni di politica estera, in particolare sui fronti della guerra a Gaza e in Ucraina.

L’incontro tra Meloni e Weber era stato annunciato da un’indiscrezione di Repubblica, che ha parlato di un vertice segreto per non infastidire i vertici del Ppe, di cui fa parte anche la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. I due si incontrerebbero per discutere della procedura per deficit eccessivo che pesa sul collo dell’Italia come una spada di Damocle e della legge di bilancio italiana per il 2025. Meloni potrebbe sperare in un aiuto da parte del popolare, che fa parte dell’ala destra del Ppe e che intrattiene ottimi rapporti sia con i Conservatori che con Von der Leyen.

Ursula Von der Leyen,
Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue

Il pericolo che preoccupa Palazzo Chigi riguarda proprio le questioni economiche relative alla manovra e alla procedura di rientro dal deficit eccessivo che il ministro del Mef Giancarlo Giorgetti dovrà presentare entro il 20 settembre. Così, a Meloni sembra utile un aiuto esterno, con cui discutere di questi argomenti e cercare di trovare una soluzione che piaccia all’Ue e che allo stesso tempo non getti l’Italia nel baratro dell’austerità.

I pericoli che minacciano la manovra

Manfred Weber è necessario a Meloni per riprendere un ruolo di importanza a Bruxelles. L’Italia fa fatica, principalmente per il deficit eccessivo accumulato, ma non vuole rinunciare assolutamente ai suoi obiettivi. Innanzitutto, il premier spera in una certa clemenza da parte dell’Ue sia sulla manovra per il 2025 sia sul piano di rientro, entrambi argomenti ostici e complessi da attuare. Secondo il piano stilato dal ministro del Mef, per i prossimi sette anni l’Italia dovrà risparmiare 13 miliardi l’anno.

Una cifra impressionante, che non sarà assolutamente semplice da raggiungere. Sembrerebbe, secondo Repubblica, che il ministro dell’Economia abbia comunicato a ciascun ministero quale sarebbe la cifra da risparmiare, creando quindi ingenti lamentele e un risultato per ora insoddisfacente. Il piano, quindi, sembrerebbe piuttosto difficile da applicare e una mancanza di clemenza da parte dell’Ue potrebbe rivelarsi fatale.

Intanto a Roma, si continua a discutere della nuova legge di Bilancio, la prima su cui peserà l’occhio vigile dell’Ue. Giorgetti ha promesso una manovra che non sia “lacrime e sangue” ma sembrerebbe che i margini su cui è possibile lavorare siano piuttosto sottili. Inoltre, ci sono da tenere in considerazione le richieste dei singoli partiti, che sembrano immuni alle richieste dell’Ue. Il dossier delle pensioni si presenterebbe tragico, a causa delle costosissime richieste presentate da Forza Italia e dalla Lega. Così, in questo quadro l’Italia si avvia verso un periodo che non sarà semplice, ma che potrebbe essere mitigato dall’azione di Manfred Weber.

Meloni e Weber sul nodo del commissario italiano

Il leader del Ppe e Giorgia Meloni potrebbero affrontare anche il nodo del commissario europeo. Entro la fine della settimana l’Italia dovrà presentare il suo nome e sembrerebbe che il premier sia intenzionata a proporre quello di Raffaele Fitto, attuale ministro per gli Affari europei con delega al Pnrr. Un nome che potrebbe piacere a Bruxelles, nonostante la mancanza di candidate femminili, e che potrebbe aggiudicarsi il portafoglio esecutivo tanto desiderato dal Presidente del Consiglio.

Weber, quindi, dovrebbe lavorare anche per far ottenere all’Italia questo traguardo. La speranza, secondo Repubblica, è che il presidente dei popolari riesca addirittura a convincere Ursula Von der Leyen ad affidare a Fitto la vicepresidenza esecutiva della Commissione. Un sogno, per il momento, ma a cui il premier non sarebbe ancora intenzionata a rinunciare.

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