“Abbiamo fatto tutto questo con la consapevolezza che l’Italia è una grande nazione e che non intende rinunciare a essere una potenza economica, produttiva e industriale“. Appena apparsa sulla copertina dello storico settimanale francese, Le Figaro Magazine, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta in videomessaggio aprendo il convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria a Rapallo e ricordando le mosse del Governo sul fronte dell’economia.
“L’Italia ha accumulato ritardi e difficoltà – ammette la premier – che certamente deve recuperare, sono molte le cose che vanno sistemate e corrette“, però Meloni si dice convinta che “dobbiamo tornare a pensare in grande e che è possibile disegnare una politica industriale che abbia una visione di medio e lungo periodo“. Una strategia, quindi, che secondo il Presidente del Consiglio non debba essere orientata solo all’oggi ma che sappia anticipare i tempi.
Leggi Anche
La premier aprendo il convegno ne sottolinea il titolo “Passione d’impresa“, declinando in una descrizione di quello che è lo spirito che “anima gli imprenditori italiani e che ogni giorno dà forza, solidità, coraggio al sistema produttivo industriale nazionale“. In tal senso, Meloni continua citando Hegel per rimarcare come la passione sia il “motore” che permette di spingere a superare di volta in volta i “nostri limiti e a fissare obiettivi sempre più ambiziosi“.
La passione è qualcosa di estremamente concreto, per la premier, in grado di muovere le scelte che si fanno quotidianamente alla guida delle aziende e alle imprese, “che vi spinge a non mollare nei momenti difficili, a superare le difficoltà anche per il bene dei lavoratori e dei territori in cui operate“. Un modus operandi attuabile proprio perché non è solo l’indice dei profitti a motivare le decisioni, bensì anche l’idea che “c’è dietro il vostro lavoro e l’impatto che il vostro lavoro su chi vi sta intorno e sulla comunità“.
Per Giorgia Meloni “questo è quello che fa la differenza, questo è quello che rende il sistema produttivo industriale italiano un unicum che crea valore sociale, ricchezza, benessere“. Una condizione che è stata alla base della decisione del Governo di essere al fianco degli imprenditori italiani e di impegnarsi per mettere “ognuno di voi nelle condizioni di lavorare al meglio delle proprie possibilità“.
Il messaggio fiducioso delle premier intende sottolineare difatti, anche il lavoro dimostrato ad esempio nell’incentivare quelle imprese che assumono e investono, andando così a creare un ambiente in grado di favorire gli investimenti italiani ed esteri, intervenendo con le risorse a disposizione per fronteggiare il caro energia e gettando le basi per una nuova politica energetica che possa risolvere strutturalmente il problema per favorire la competitività del Sistema Italia sui mercati internazionali.
Inoltre, l’esecutivo si sarebbe impegnato anche e soprattutto nella difesa delle nostre imprese “da quella declinazione eccessivamente rigida e ideologica della transizione ecologica che si è rivelata drammatica per la competitività europea e insostenibile dal punto di vista sociale e occupazionale“.
Parole forti e chiare quelle di Meloni che intende incalzare gli imprenditori a “pensare in grande“, perché si può “disegnare una politica industriale che abbia una visione di medio e lungo periodo“. Una prospettiva attuabile “puntando sui nostri asset strategici, su ciò che sappiamo fare meglio, sulla solidità del Made in Italy, ma anche avendo il coraggio di osare, di scommettere sulle filiere innovative. L’Italia è stata per secoli la patria del genio, della ricerca e dell’innovazione, può esserlo ancora“.
Insomma, a tutti gli effetti un piano strategico che il Governo desidera affrontare insieme agli imprenditori italiani, anche solo per il semplice fatto che senza il lavoro e la presenza non sarebbe possibile farlo. Quindi, “insieme a chi passione di fare impresa e chi non paura di investire nel futuro“, Meloni vuole riportare l’Italia ai massimi livelli di competitività, tornare ad essere una potenza economica.
© Riproduzione riservata