Meloni in dubbio: chi sarà il commissario italiano in Ue?

Tante domande e nessuna certezza, per ora a Palazzo Chigi si continua a discutere del futuro dell'Italia nell'Ue. Giorgia Meloni ha la possibilità di sostenere Von der Leyen e allo stesso tempo chiedere un nome italiano come commissario nell'Ue. Resta da chiarire, però, chi possa essere il favorito

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Giorgia Meloni continua ad avvicinarsi inesorabilmente a quel bivio davanti al quale elezioni europee l’hanno posta. Sostenere Ursula Von der Leyen o non sostenerla? Da Palazzo Chigi la direzione sembra essere delineata a metà. Da un lato la quasi certezza che il gruppo dei Conservatori europee si dichiarerà favorevole al secondo mandato dell’esponente del Ppe, dall’altro il ricatto da proporre proprio a Von der Leyen.

Sostegno in cambio di un ruolo apicale, o magari più di uno, ad un commissario italiano. È proprio in questo ambiente però che il governo tentenna di più. Chi candidare? E soprattutto in quale ruolo? Per ora le domande sono più delle risposte e i profili disponibili sono diversi e per ora tutti non certi. Il favorito italiano sembrerebbe essere Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, che proprio alla luce del suo ruolo in Italia non sarebbe la scelta migliore. Perché decapitare Forza Italia proprio nel momento del riscatto?

Da Bruxelles invece arriverebbe un’indiscrezione piuttosto ambigua. Il nome di Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, sembrerebbe una scelta ideale, anche se a metà. Il grande ostacolo è proprio la sua appartenenza politica. Leghista e quindi pare del gruppo dei sovranisti europei di I&D sarebbe tra i contrari alla rielezione di Von der Leyen. Il suo nome, poi, sarebbe da ignorare perché lui stesso sarebbe contrario alla carica.

Giancarlo Giorgetti
Giancarlo Giorgetti, ministro del Mef

Prima di andare in Champions League bisogna o vincere il campionato o arrivare nelle prime cinque, io sono concentrato a vincere il campionato in Italia“, così il ministro del Mef ha chiarito le sue intenzioni, spiegando di non avere alcuna intenzione di lasciare il suo ruolo in Italia. Così la partita rimane aperta e Giorgia Meloni dovrà lavorare per comprendere in che modo rendere centrale l’Italia nella nuova Commissione europea.

I papabili nomi considerati da Meloni

Per quanto riguarda la nomina di un Commissario italiano a Bruxelles, sembrerebbe che Roma voglia puntare sui dossier economici. Giorgia Meloni avrebbe puntato gli occhi sul ruolo che negli ultimi cinque anni è stato di Thierry Breton, ovvero quello di Commissario europeo per il mercato interno e i servizi. Non va trascurata, infatti, la situazione finanziaria in cui oggi versa l’Italia.

La nuova Commissione in formazione, infatti, dovrà essere piuttosto clemente con il nostro Paese e Giorgia Meloni lo sa bene. Il focus del governo sarebbe sulla Difesa, sulla transizione digitale o una delega alla competitività per gestire il piano di investimenti congiunti. La domanda principale, però, riguarda ovviamente chi possa essere la figura in grado di poter vestire i panni di commissario. Thierry Breton è stato un ministro così come un manager e quindi si presuppone che anche il candidato italiano debba avere alle sue spalle un curriculum ideale.

Thierry Breton
Thierry Breton

Le mire del governo, quindi, potrebbero spostarsi verso un profilo extra politico. Un candidato esterno che possa piacere all’Ue e allo stesso tempo all’Italia. La riservatezza è massima ma qualche indiscrezione sembrerebbe essere trapelata. La Stampa ha riportato alcune voci sull’ex ministro dell’Economia Daniele Franco, candidato dal governo Meloni alla guida della Bce per gli investimenti.

Oltre al suo, sarebbero stati presi in considerazione anche i nomi di Roberto Cingolani, già ministro della Transizione ecologica e attuale amministratore delegato di Leonardo. Quest’ultimo sarebbe considerato per una delega all’Industria della Difesa. Altro nome considerato è quello di Vittorio Colao, ex manager di Vodafone e ministro della transizione digitale. I curricula di entrambi sembrerebbero adatti al ruolo ma come già detto per ora manca la certezza.

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