Le vacanze estive per Giorgia Meloni non sono ancora concluse, eppure, ieri il premier ha deciso di mettere in pausa il relax per anticipare il duro lavoro di settembre. Un vertice con il vicepremier leghista Matteo Salvini si è tenuto a Ceglie Messapica, in Puglia, alla presenza del presidente della Camera Lorenzo Fontana e con la partecipazione telefonica del vicepremier forzista Antonio Tajani, con l’obiettivo di mettere in chiaro alcuni aspetti fondamentali sui dossier da affrontare con la ripresa dei lavori parlamentari.
Primo tra tutti, sembrerebbe, il nodo del commissario italiano da presentare a Bruxelles. Una nomina importante, su cui si discute da mesi, ma che ancora preoccuperebbe il Presidente del Consiglio. Raffaele Fitto sembra il nome più adatto, eppure ci sarebbero alcune questioni da risolvere prima della sua ufficiale nomina. Chi si assumerà i compiti a lui affidati qui in Italia? Fitto è il ministro degli Affari europei e a lui spetta la delega del Pnrr, dossier fondamentali a cui il premier tiene particolarmente e su cui non ha intenzione di scommettere alla cieca.
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Inoltre, c’è da tenere in considerazione il “fattore Ursula“. La presidente della Commissione Ue potrebbe non assicurare all’Italia i portafogli da questa richiesti e ciò potrebbe mettere in difficoltà il governo, soprattutto in considerazione degli sforzi fatti da Giorgia Meloni per ricordare il ruolo centrale dell’Italia all’interno dell’Unione Europea. Infine, durante il vertice con il leader della Lega sembrerebbe si sia discusso anche delle nomine Rai e delle possibili richieste che il Carroccio potrebbe avanzare in questo ambito.
Fitto e l’incognita del portafoglio Ue
Dalla riconferma di Ursula Von der Leyen come presidente della Commissione Ue, i dubbi sulle possibilità dell’Italia in materia di portafogli di peso non si sono ancora dissipati. Il mancato rispetto delle richieste dell’Italia potrebbe mettere in discussione il lavoro portato avanti da Giorgia Meloni a Bruxelles. La linea dura, che ha evitato compromessi e che ha convinto il premier a non sostenere la ricandidatura di Von der Leyen, potrebbe aver maggiormente isolato l’Italia piuttosto che renderla più attrattiva.
Fonti di Palazzo Chigi, però, precisano che in realtà i rapporti tra la leader di FdI e la presidente della Commissione Ue in realtà siano più distesi di quanto si voglia immaginare. Sembrerebbe quindi che il Presidente del Consiglio stia proseguendo il suo lavoro, nel tentativo di costruire un rapporto con l’Ue che garantisca al Paese la posizione che merita. Così, il nome di Raffaele Fitto sembrerebbe il più adatto, perché potrebbe soddisfare la commissione e rendere il processo decisionale più semplice.
L’Italia però non è l’unico Paese che pretende posizioni di peso all’interno del governo dell’Ue. Ursula Von der Leyen deve infatti tenere in considerazione anche le richieste della Germania di Olaf Scholz, della Polonia di Donald Tusk e della Francia di Emmanuel Macron. Così, le possibilità del nostro Paese sembrano ancora meno valide. C’è da ricordare però che il nostro commissario uscente, Paolo Gentiloni, lascerà il suo posto come rappresentante delle deleghe per gli affari economici e monetari ad un nuovo nome italiano. Si tratta di portafogli di peso che garantiscono di fatto che l’Italia non perderà peso specifico nella prossima amministrazione Ue.
Per quanto riguarda la situazione a Roma, Giorgia Meloni sembra convinta a non voler cedere ad un rimpasto di governo, anche nel caso in cui Raffaele Fitto sia realmente eletto a Bruxelles. Ciò che immagina il Presidente del Consiglio è un ruolo ad interim che sarà da lei assunto.
La Lega e le nomine Rai
Giorgia Meloni e Matteo Salvini avrebbero anche affrontato il delicato tema del rinnovo del Consiglio d’amministrazione della Rai. Si ipotizza infatti che il processo decisionale, che dovrebbe svolgersi il prossimo 12 settembre, potrebbe essere reso più complesso dalle richieste del leader del Carroccio. Salvini vorrebbe infatti almeno un nome leghista nei ruoli apicali, possibilmente come direttore generale o come direttore del TG1. Una richiesta che non è chiaro se sarà avallata dal premier. Sembrerebbe, infatti, che i piani prevedano la nomina della forzista Simona Agnes come presidente e del meloniano Giampaolo Rossi come amministratore delegato.
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