La presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni è volata ieri mattina a Budapest in Ungheria, nonostante l’influenza, per partecipare al quinto vertice della Comunità politica europea e al Consiglio europeo informale. Nell’ultimo appuntamento della giornata la premier ha parlato ai colleghi europei dell’elezione di Trump e delle conseguenze per l’Europa. Gli incontri di questi giorni dei leader europei sono sicuramente influenzati dai risultati delle elezioni statunitensi e dalla crisi di governo in Germania.
Le parole di Meloni
La premier italiana si è rivolta ai suoi colleghi europei presenti ieri sera al Consiglio europeo informale, cercando di tranquillizzarli sulle possibili ripercussioni per l’Ue della vittoria di Donald Trump negli Usa. “Cari colleghi europei, non bisogna avere paura di Trump. Sarebbe un errore imperdonabile”, ha dichiarato la premier, sottolineando che non si dovranno “alzare barriere preventive” ma sarà necessario puntare sul dialogo e sulla costruzione di “relazioni funzionali“ con la nuova amministrazione statunitense.
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Per Meloni il problema non è Trump o alcuni dei punti che ha elencato durante la campagna elettorale, ma la questione sta tutta nelle risposte che darà l’Europa “alle sfide che abbiamo di fronte. Cerchiamo di concentrarci sul nostro futuro”. Quindi i leader Ue non devono avere come priorità quella di cercare delle risposte preventive per gli eventuali dazi che il repubblicano ha dichiarato imporrà ai beni stranieri. Il focus dell’Ue deve invece concentrarsi sulla sua autonomia strategica e geopolitica.
Rispetto al rapporto sulla competitività di Mario Draghi, il quale è intervenuto questa mattina sempre al vertice Ue a Budapest, la premier condivide alcuni punti più di altri. Tra questi c’è la transizione ecologica, che senza i finanziamenti pubblici rischia di danneggiare i cittadini e l’economia europea, e la costruzione di un tessuto industriale omogeneo e meno frammentato, iniziando con la difesa. E le questioni della competitività, dell’autonomia strategica, della sovranità europea, sono ancora più importanti in vista dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca e dei dazi che ha dichiarato di voler mettere anche sui prodotti europei.
Meloni quindi guarda al rapporto con gli Usa in modo non allarmistico. E se i vicepremier Salvini e Tajani hanno già in programma una visita a Trump, lei preferisce agire in modo più discreto ma più concreto. Puntando per esempio a negoziati bilaterali tra Italia e Usa per alleggerire le conseguenze dei dazi imposti dal tycoon, che secondo i calcoli, potrebbero costare al nostro paese oltre 7 miliardi di euro.
Gli appuntamenti in Ungheria dei leader Ue
Ieri e oggi i leader delle istituzioni Ue e i capi di stato e di governo di oltre 40 Paesi dell’Europa si trovano in Ungheria per diversi appuntamenti. Non sono presenti il cancelliere tedesco Olaf Scholz per la crisi del governo in Germania e il premier spagnolo Pedro Sanchez a causa delle alluvioni. Da ricordare che in questo periodo il premier ungherese Viktor Orbán è chiamato a svolgere il ruolo di presidente di turno del Consiglio europeo.
Il primo appuntamento della giornata di ieri, la Comunità politica europea, si è focalizzato sull’Ucraina, sulla migrazione e sulla sicurezza economica. Mentre in serata, nelle sale del Parlamento ungherese, si è tenuto il Consiglio europeo informale, dove i leader europei hanno discusso di affari esteri, tra cui le relazioni transatlantiche, gli ultimi sviluppi in Georgia e la legge israeliana contro l’UNRWA. Oggi gli incontri saranno dedicati a rinforzare la competitività dell’Unione Europea.
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