Meloni ritira le accuse sul report Ue: “La colpa è dei giornali”

"Il report non è stato strumentalizzato dalla Commissione, ma da alcuni portatori di interesse, diciamo stakeholder. Il Domani, Il Fatto Quotidiano, Repubblica..." ha dichiarato il presidente del Consiglio

Redazione
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Il report sulla salute dello stato di diritto nell’Ue, redatto dalla commissione europea, continua ad infestare gli incubi del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che neanche in Cina riesce a sfuggire alle critiche che giungono da Roma e Bruxelles. La lettera firmata dal premier e inviata a Ursula Von der Leyen, in risposta al maxi report, invece di porre fine alla questione ha in qualche modo acceso ancora di più il fuoco della polemica. L’Ue ha deciso di non rispondere apertamente, dichiarando di avere intenzione di “valutarela lettera senza però aggiungere altre dichiarazioni.

In Italia, intanto, si teme che la missiva di Meloni possa aver incrinato nuovamente i rapporti con Bruxelles, a causa dei duri toni utilizzati dal premier e delle accuse di strumentalizzazioni e disinformazione nei confronti del maxi-report. Il Presidente del Consiglio, però, da uno dei punti stampa della Cina, ha voluto rassicurare la sua Nazione: “Non si registrano ripercussioni negative per l’Italia“. Il motivo sarebbe piuttosto semplice e lo avrebbe spiegato con parole molto chiare lo stesso capo del Governo: “Il report non è stato strumentalizzato dalla Commissione, ma da alcuni portatori di interesse, diciamo stakeholder. Il Domani, Il Fatto Quotidiano, Repubblica…“.

Il premier, quindi, non disdegna di fare nomi e in questo modo sposta la presunta colpa dalla Commissione ai giornali non allineati al suo governo. Allo stesso tempo, però, Meloni respinge le accuse riportate nel report e dichiara di “credere nella libertà di stampa e informazione” perché in fin dei conti un tesserino da giornalista ce l’ha anche lei. Così, la risposta dura dell’Ue sul contenuto del report ha trovato una sorta di riconoscimento nelle parole di Meloni, mentre in Italia si continua a discutere sulla salute dei media.

Meloni: “Nel report non ci sono novità, sono state strumentalizzate

A seguito dell’invio della lettera indirizzata a Ursula Von der Leyen, l’Ue ha fatto sapere che il maxi report è stato realizzato grazie a mesi di lavoro portati avanti da team di esperti che hanno collaborato con tutti e 27 i Paesi membri, compresa l’Italia. La valutazione del report, quindi, è figlia di quanto raccolto direttamente nella Nazione. Una risposta che sembrerebbe smentire le accuse di Giorgia Meloni, che aveva dichiarato che il report era influenzato da Fake News e disinformazione, che avrebbero dipinto un quadro non veritiero dell’Italia.

Ursula Von der Leyen
Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue

La risposta dell’Ue ha dunque fatto cambiare strategia a Giorgia Meloni che ha deciso di incolpare tre quotidiani nazionali, accusati di aver dato all’Ue informazioni non veritiere allo scopo di mettere in cattiva luce il governo attuale. In questo modo, l’Unione europea non è più il centro delle critiche e la validità del report viene minimizzata. Così, Meloni non pensa che la sua missiva contro “i professionisti della disinformazione e della mistificazione” abbia creato una frattura con la presidente della Commissione Ue e di conseguenza non ritiene che l’Italia verrà penalizzata per quanto riguarda le nomine dei prossimi portafogli europei.

Meloni: “Nessuna privatizzazione della Rai, procederemo con le nomine

Il maxi report dell’Ue concentra le critiche al nostro Paese sulla situazione della Rai, televisione pubblica che subirebbe troppo pesantemente le influenze del governo attuale. Nello specifico, è finita al centro della bufera la Legge del 2015, redatta durante il governo Renzi, che avrebbe imposto al ministero dell’Economia e a Palazzo Chigi un’influenza decisiva sulla Rai, poiché sarebbe proprio il Mef a decidere l’amministratore delegato dell’azienda.

Sulla questione, Giorgia Meloni si definisce “laica“, dichiarando di essere pronta a modificare la legge se necessario: “Se chi l’ha scritta dice che è pessima, possiamo parlarne“. Sulla possibilità, però, che la Rai venga privatizzata, Giorgia Meloni è perentoria: “Non so da dove siano uscite queste indiscrezioni, su questo non ho niente da dire“. Il premier ha poi dichiarato di non avere alcun bisogno di Telemeloni, perché la sua comunicazione avviene prevalentemente sui social network, dove “mi segue chi mi vuole seguire” e dove non è possibile avere un contraddittorio.

L’Ue, comunque, continua ad incalzare il nostro Paese affinché il rinnovo dei vertici Rai avvenga nei tempi prestabiliti. Meloni ha dichiarato che non vi sarà troppo da aspettare, viste anche le dimissioni della presidente Marinella Soldi: “Si tratta di una questione di cui dovremo occuparci nelle prossime settimane“.

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