Sono trapelate alcune dichiarazioni della presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni contenute nel libro del giornalista e conduttore Bruno Vespa in uscita nei prossimi giorni dal titolo “Hitler e Mussolini. L’idillio fatale che sconvolse l’Europa e il ruolo centrale dell’Italia nella nuova Europa”. Nel libro la premier parla di diversi argomenti tra cui il caso dossieraggio, il rapporto con la sinistra e la stampa.
Le dichiarazioni di Meloni
La premier dichiara che “chi viene scelto dal popolo per governare deve poterlo fare con un orizzonte di legislatura”. Afferma poi che vorrebbe instaurare un dialogo con l’opposizione, “ma così la vedo dura”, sottolineando che trova ironico il fatto che “un partito che si definisce democratico dica che devi passare sui loro corpi per rafforzare la democrazia in Italia. Ormai non mi stupisco”. La premier dice quindi con serenità che si prenderà “gli attacchi della sinistra perché ho l’ardire di sostenere che gli italiani dovrebbero avere il diritto di eleggere direttamente il presidente del Consiglio togliendo questo potere alle dinamiche del palazzo”.
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Riguardo alla legge elettorale è ben felice di confrontarsi con tutti, perché “le norme devono essere giuste per tutti, soprattutto per i cittadini, non utili ad alcuni”. Quindi il dialogo deve includere tutto il Parlamento, dato anche il fatto che la premier non ha mai amato i governi “che tentavano di apparecchiarsi la legge elettorale scrivendo norme cucite addosso a loro stessi (anche se poi non funzionavano mai)”. Quindi dice con sicurezza che non utilizzerà lo stesso metodo.
Sul dossieraggio rivela che le inchieste parlano di attività illecite contro di lei già dalla fine del governo Draghi, “quando si capiva che sarei potuta andare al governo”. Su questo caso si aspetta che i giudici scoprano tutti i dettagli, vadano fino in fondo, perché, “nella migliore delle ipotesi, alla base di questo lavoro c’era un sistema di ricatto ed estorsione, ma nella peggiore siamo davanti al reato di eversione”. E per Meloni nessuno Stato di diritto può tollerare una vicenda di questo calibro.
Riguardo alle diverse notizie che hanno coinvolto Arianna Meloni in questi mesi, la premier dichiara di credere che se i media si accaniscono contro sua sorella è perché “non ha le tutele che posso avere io”, e “colpire lei è come colpire me“. Ma Meloni dichiara che i media, “purtroppo per loro”, hanno preso come obiettivo “un’altra persona che non ha scheletri nell’armadio”. Riguardo a una di queste notizie su Arianna Meloni, la premier racconta a Vespa che “quando è uscita, mia sorella mi ha mandato la foto dell’estratto del suo conto in banca. C’erano 2100 euro. Mi ha scritto: ‘Se me l’avessero chiesto, lo avrei detto io quanto avevo sul conto’, con la faccina che ride”.
Sulle ipotesi delle elezioni anticipate per capitalizzare il consenso, Meloni commenta dicendo che i media “dicono un sacco di cose, tendenzialmente false”. E che per questo ha smesso di leggere la rassegna stampa quando ha capito che “almeno la metà delle cose che si scrivono non vengono scritte per raccontare un fatto, come dovrebbe essere, ma piuttosto per tentare di determinarne uno”. E questo è “un tentativo di condizionamento al quale non mi presto”.
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