La missione di rafforzare il partenariato strategico tra Italia-Gb
Due giorni di fuoco attendono la premier Giorgia Meloni, nella capitale londinese, per un bilaterale con il primo ministro inglese, Rishi Sunak. La presidente del Consiglio si recherà a Downing Street per rafforzare e rilanciare il dialogo strategico con un partner e alleato chiave.
Meloni a Londra: cosa aspettarsi
A Downing street si tratta di un ritorno dell’Italia nella City: Mario Draghi, durante il suo mandato, non fece missioni a Londra – complici i viaggi compromessi dall’avanzare della pandemia – dunque l’ultimo presidente del Consiglio italiano nella Capitale britannica è stato Giuseppe Conte, e questo ben prima che il Covid stravolgesse gli equilibri planetari.
Per la Meloni sarà la prima visita di due giorni in un Paese europeo. Ciò sottolinea l’importanza del Regno Unito come partner italiano. La ‘mission’ di Meloni punta a rafforzare l’asse tra due Paesi Nato e vicini agli Usa, e a tenere vivi i rapporti con un leader conservatore con cui la sintonia è stata piena sin dal principio: dalla mano ferma sui migranti al sostegno, incondizionato, all’Ucraina contro l’aggressione russa.
Meloni e Sunak: gli “esordienti”
Il bilaterale di oggi tra Meloni e il primo ministro del Regno Unito, entrambi giovani ‘esordienti’ al G20 di Bali, è il secondo incontro dopo il colloquio a margine della COP27 in Egitto a poche settimane dall’insediamento dei rispettivi governi. L’incontro aveva rappresentato un’occasione per conoscersi e iniziare a gettare le basi per continuare il lavoro che vede Italia e Regno Unito -entrambi Paesi del G7 e fondatori della Nato- vicini su molte questioni e in particolare in materia di difesa e di sostegno all’Ucraina.
Italia e Regno Unito: quali sono i rapporti
La Brexit ha segnato un duro colpo nella storia dell’Unione Europea, ma nonostante le male lingue, l’Italia ha mantenuto un buon rapporto con il Paese uscente. A livello industriale, ad esempio, si hanno circa 35,6 miliardi di interscambio nel 2022 (+13% sul 2021 e in linea con dati pre-covid), con saldo positivo per 19 miliardi di euro. D’altronde il Regno Unito è un importante investitore in Italia: ha all’attivo investimenti diretti esteri (Ide) per 26 miliardi di euro concentrati nel settore finanziario, assicurativo ed energetico.
Radicata anche la presenza imprenditoriale italiana, con investimenti diretti per 31,8 miliardi soprattutto in ambito difesa – come Leonardo – energia e rinnovabili – Eni, Enel – e infrastrutture e trasporti. Per l’Italia – che a Londra si appresta a firmare un importante pacchetto di accordi bilaterali, riferiscono fonti impegnate nel dossier – ci sono spazi per un’ulteriore intensificazione degli scambi, specie nei settori più innovativi quali economia ‘verde’, tecnologie avanzate, scienze della vita, start-up e innovazione digitale.