Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha espresso con fermezza la sua visione sulla costruzione di un’area di centro durante un’intervista a Sky TG24. “Matematicamente si vince solo se si sta insieme, ma il centro non si fa con il festival dei nomi. Il problema non è chi lo guida, ma quali contenuti porta sul tavolo”, ha dichiarato l’ex premier, ribadendo la necessità di concentrarsi su temi concreti.
Renzi ha sottolineato che personaggi come Beppe Sala, sindaco di Milano, possono essere benvenuti se pronti a dare un contributo significativo su argomenti come la sicurezza: “Senza sicurezza, il centro non vince”. Tuttavia, ha lamentato il clima attuale, caratterizzato da “tanto fumo politico e troppe chiacchiere”.
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Un centro frammentato e senza una linea chiara
Secondo Renzi, il dibattito interno all’opposizione rischia di ridursi a un esercizio sterile: “Dovessi fare una sintesi giornalistica, direi che uno sbadiglio vi seppellirà”. L’ex premier ha evidenziato che, senza un’alternativa credibile, Giorgia Meloni continuerà a consolidare la sua presenza al potere, più che a governare davvero: “Tra una foto con Elon Musk e un video su TikTok, Meloni si limita a stare al potere, non a governare“.
Il leader di Italia Viva ha anche criticato il proliferare di veti e paletti nel centrosinistra, sostenendo che questi atteggiamenti compromettono ogni possibilità di successo: “Chi ha il 2 o il 3% può fare la differenza. Servono tutti per costruire un’alternativa alla destra”.
Il ruolo dei leader e l’importanza di un vivaio riformista
Renzi ha respinto l’idea di voler essere il leader del centro, preferendo presentarsi come un facilitatore per la costruzione di una coalizione ampia e coesa. Ha ricordato con orgoglio l’esperienza della Leopolda, descritta come un vivaio di riformisti che ha formato una generazione politica. “Sala, Ruffini, Gabrielli: chiunque voglia contribuire è benvenuto, ma non possiamo giocare a farci del male”, ha avvertito.
In merito a Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate e ipotetico protagonista politico, Renzi è stato chiaro: “Se vuole fare politica, deve dimettersi dall’Agenzia delle Entrate. Non si può essere al servizio di due padroni”.
La questione della leadership nel centrosinistra
Interrogato sulla possibile candidatura di Elly Schlein come premier del centrosinistra, Renzi ha lasciato la decisione al Partito Democratico: “O si fanno le primarie, o è giusto che il partito di maggioranza scelga il candidato, come è accaduto con Meloni”. Ha però ribadito le sue differenze ideologiche con Schlein, ricordando come la segretaria del Pd sia spesso stata critica verso le sue politiche.
L’ex premier ha concluso con un appello al buonsenso e alla concretezza: “Vogliamo parlare di energia? Di sicurezza? Sono questi i temi che devono costruire un centro vincente, non i nomi o le poltrone”. Renzi ha ribadito che la strada per il successo passa attraverso un dialogo costruttivo e inclusivo, libero da personalismi e sterili polemiche.
Con queste parole, Renzi rilancia il dibattito sulla necessità di una visione politica chiara per il centro e per l’intero schieramento dell’opposizione.
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