Partono oggi i Giorni della Ricerca AIRC che hanno lo scopo di presentare al pubblico gli ultimi sviluppi della ricerca, le prossime sfide per la prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro e raccogliere fondi per la ricerca oncologica. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto questa mattina al Quirinale una rappresentanza del mondo scientifico e di sostenitori della Fondazione per la cerimonia d’apertura dei giorni che si terranno dal 30 ottobre al 17 novembre, con un programma fitto di eventi.
Le dichiarazioni di Mattarella
Il Capo dello Stato, nel suo discorso all’evento d’apertura, ha definito i Giorni della Ricerca come uno “straordinario motore di iniziativa, di conoscenza, di impegno sociale, finalizzato a far progredire il Paese nella cura dei tumori, e dunque nella qualità della vita delle persone”.
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Per il Presidente è necessario che vengano superate le “condizioni di divario territoriale” affinché i risultati della ricerca siano efficaci. E quindi è responsabilità del governo far sì che questi divari non si propongano nella lotta ai tumori, assicurando i principi fondamentali dell’universalità delle cure e della parità dei diritti.

Il cancro è “un’insidia diffusa e temuta”, che fino a poco tempo fa veniva considerata come una “condanna inesorabile”. E talmente era temuta che non se ne parlava utilizzando il suo nome, ma era descritta come un male senza cura, definitivo. È quindi stato di fondamentale importanza tornare a considerarlo una malattia che può essere sconfitta, grazie ai progressi della medicina, e quindi della ricerca.
Ad oggi ci sono oltre 3 milioni e mezzo di persone che sono vive nonostante il tumore. Alcune sono guarite, mentre altre stanno lottando “con buone prospettive di successo”. In generale le “condizioni di numerosi malati sono migliorate, consentendo relazioni positive e partecipazione alla vita familiare e della società”. È importante essere consapevoli che le risorse investite nella ricerca “tornano moltiplicate”. Quindi l’obiettivo è “sconfiggere la diffidenza verso i risultati della ricerca”.
In Italia ci sono tanti giovani ricercatori che, nonostante vogliano restare nel nostro paese, si sentono costretti a emigrare all’estero, perché solo lì riescono a raggiungere livelli di assoluta eccellenza. È quindi “interesse nazionale fare in modo che possano conseguirli nel nostro Paese”.
In questo ambito è di fondamentale importanza che ci sia una “collaborazione tra studiosi“, senza frontiere. “La conoscenza non ha patria perché appartiene all’umanità, è la torcia che illumina il mondo”. Inoltre in un periodo di conflitti mondiali come quello che stiamo vivendo “la collaborazione tra ricercatori costituisce un segno di pace e di convivenza. Impedirla, renderla difficile, sarebbe disumano”.
Infine Mattarella ha lanciato un appello: “La prevenzione negli stili di vita, gli screening oncologici, sono strumenti essenziali, così come l’educazione, a partire dai giovani, Le diagnosi precoci sono la condizione prima di successo nella cura. Tutelare la salute delle persone, che sono portatrici di diritti prima ancora del loro status di cittadini”.
I Giorni della ricerca AIRC
La Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro è nata nel 1977, come continuazione giuridica e ideale dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) fondata nel 1965. Senza scopo di lucro, ha l’obiettivo di promuovere e finanziare la ricerca per la cura e lo studio del cancro. Nel 1995 ha dato inizio a I Giorni della Ricerca per portare l’attenzione sulla tematica del cancro attraverso un ricco programma di appuntamenti. Lo scopo è informare i cittadini sugli sviluppi della ricerca oncologica e raccogliere nuove risorse.
Quest’anno si aprono oggi 28 ottobre dal Palazzo del Quirinale e dureranno dal 30 ottobre al 17 novembre, toccando trasmissioni televisive e radiofoniche della Rai, entrando nelle scuole e negli stadi di calcio della Serie A e della Nazionale, e distribuendo in migliaia di piazze I Cioccolatini della Ricerca.
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